Novaya Gazeta, il principale giornale indipendente russo costretto a sospendere le pubblicazioni

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-03-28

Il giornale russo Novaya Gazeta, diretto dal premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni dopo l’ennesimo avviso intimidatorio ricevuto dal Roskomnadzor, l’agenzia federale russa per i mezzi di comunicazione

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Costretta a tacere, per effetto della legge bavaglio di Vladimir Putin, anche la principale voce dissidente nel mondo dell’informazione in Russia: il giornale Novaya Gazeta, dopo l’ennesimo avviso del Roskomnadzor, l’agenzia federale russa per i mezzi di comunicazione, “ha deciso di sospendere le pubblicazioni del giornale sul web e sulla carta fino alla fine dell’operazione speciale sul territorio dell’Ucraina”. Costretti, anche nel comunicato ufficiale con il quale comunicano l’interruzione del servizio, a chiamare la guerra con l’unico nome considerato accettabile dal presidente della Federazione russa. Il Cremlino aveva iniziato a intimidire il giornale lo scorso 22 marzo, sempre attraverso il Roskomnadzor.

Novaya Gazeta costretto a sospendere le pubblicazioni

All’agenzia russa Tass, il direttore e premio Nobel per la pace nel 2021 Dmitry Muratov ha dichiarato “Lo staff continuerà a lavorare, per tutta la durata della sospensione la nostra squadra penserà a nuovi progetti e prodotti”. Nell’edizione dello scorso 11 marzo il giornale aveva presentato due pagine vuote, nel primissimo sfoglio (pagina 2 e 3), che avrebbero dovuto riportare notizie sulla guerra ma in segno di protesta con il Cremlino sono state lasciate bianche.

Il ruolo di Dmitry Muratov

Qualche giorno fa Muratov aveva annunciato di voler mettere all’asta la medaglia ricevuta per donare il ricavato al Fondo per i profughi ucraini. Contemporaneamente, ha chiesto un cessate il fuoco immediato, lo scambio di prigionieri, delle salme dei soldati uccisi, e l’apertura di corridoi umanitari dalle città ucraine assediate. Il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, appresa la notizia ha commentato sul suo canale Telegram: “Un paese senza media (l’ultimo libero, Novaya Gazeta è stato chiuso), senza dibattito, senza competizione politica, senza un vero parlamento. Questa è l’attuale Federazione Russa. È per questo che i russi non vedono, non sentono o si rendono conto di niente. Non importa che cosa tu gli dica”.

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