Che fine ha fatto il vaccino Novavax?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-09

Era stato a metà dicembre come il prodotto in grado di convincere anche gli scettici. Ma non è ancora disponibile

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Il 20 dicembre scorso l’annuncio: è in arrivo il Novavax, il vaccino che scalfirà anche tutti gli scetticismi di chi, per colpa di paure immotivate, aveva scelto di differire la sua immunizzazione anti-Covid. Si tratta di un prodotto che non utilizza la tecnologia mNRA – cioè RNA messaggero – come i “fratelli” Pfizer e Moderna, ma che si basa su proteine. Insomma, un prodotto considerato più tradizionale rispetto all’evoluzione della ricerca scientifica. Ma a oltre un mese e mezzo dall’annuncio e dal via libera dell’Ema, di quel prodotto ancora non v’è traccia.

Novavax, che fine ha fatto il vaccino che doveva convincere gli scettici?

Da quel 20 dicembre le campagne di immunizzazione in tutta Europa sono proseguite. Prime, seconde e dosi booster sono state portate avanti, nella maggior parte dei casi, utilizzando i prodotti a disposizione: in Italia, dunque, parliamo esclusivamente di Pfizer e Moderna, dopo la sospensione delle iniezioni con AstraZeneca (o Vaxzevria) e Johnson & Johnson. Ma l’Ema, proprio in quella data, aveva ufficializzato il via libera all’autorizzazione per l’acquisto, la distribuzione e l’inoculazione di quel vaccino il cui nome ufficiale è Nuvaxovid NVX-CoV2373.

Da lì il silenzio. Oggi, dopo settimane di attesa, la Commissione Europea ha deciso di dare qualche indicazione in più, indicando anche una data per le prime consegne di Novavax in tutta Europa. Il portavoce dell’esecutivo UE per la salute, Stefan de Keersmaecker, ha spiegato ai giornalisti durante un briefing a Bruxelles che i primi arrivi sono attesi per la settimane che inizierà il 21 febbraio. Due mesi dopo il via libera dell’Ema e gli annunci trionfalistici. Due mesi in cui i governi – in attesa del vaccino che avrebbe dovuto convincere gli scettici (anche se il nome sembra indicare l’esatto opposto) – hanno preso decisioni severe sulla campagna di immunizzazione. Per esempio, l’Italia ha optato per l’obbligo vaccinale per gli over 50, mentre l’Austria ha deciso di obbligare l’intera popolazione all’immunizzazione anti-Covid. Senza aspettare il vaccino per gli scettici.

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