Attualità
Norberto Confalonieri: le intercettazioni integrali del chirurgo spaccaossa raccontano un'altra verità
neXtQuotidiano 31/03/2017
Le frasi complete delle conversazioni del medico rivelano, secondo la difesa, che alcune affermazioni sono state interpretate scorrettamente. In particolare quella sulla rottura del femore. Vediamole
Il Giornale pubblica oggi un articolo a firma di Luca Fazzo in cui si riportano le conversazioni integrali di Norberto Confalonieri, il chirurgo ortopedico finito agli arresti domiciliari la settimana scorsa per corruzione e turbativa d’asta e indagato per lesioni volontarie sui pazienti nell’ inchiesta dei pm Eugenio Fusco e Letizia Mannella. Nei giorni scorsi il chirurgo ha voluto depositare una memoria difensiva al GIP che ha comunque negato la cancellazione degli arresti domiciliari. In essa comunque si discute del senso di alcune frasi riportate nelle intercettazioni: “Non sono un mostro né un money maker, come sono stato descritto – scrive -. Ho aperto un ambulatorio al Cto con il servizio sanitario nazionale per i pazienti meno abbienti in cui visito circa 30 persone alla settimana, cosa rara per un primario”.
Nella memoria Confalonieri fa riferimento all’ormai famosa telefonata, contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare, in cui dice di aver provocato la rottura di un femore ad una paziente 78enne “per ‘allenarsi'” in vista di un intervento privato”. “Allenarmi è un vocabolo goliardico, non professionale – si difende il primario – e in realtà stavo perfezionando la tecnica operatoria sulla via d’accesso, per poter operare al meglio le pazienti”. A suo dire sarebbero “chiacchiere da bar, goliardiche” e “consigli senza costrutto alcuno” anche le intercettazioni in cui esorta i colleghi ad “aumentare la lista d’attesa” degli interventi negli ospedali pubblici. Sui rimborsi, sui pagamenti di cene e sulle apparizioni tv ottenute grazie alle multinazionali Johnson&Johnson e B.Braun (indagate) in cambio di ‘sponsorizzazione’ per le forniture di protesi, il medico sostiene che “non sono tangenti in nero, ma rimborsi per prestazioni scientifiche di divulgazione e aggiornamento. Tutti compensi rintracciabili”. “E’ prassi comune a tutti i miei colleghi che vengano sponsorizzate le spese per i congressi. Se il mio comportamento risulta disdicevole allora tutto il sistema di divulgazione e aggiornamento scientifico è coinvolto”.
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