“Non le hanno insegnato neanche a masticare”, ora la bimba di 9 anni di Napoli maltrattata dai genitori è affidata ai medici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-18

La piccola Elsa è stata ricoverata con gambe e braccia spezzate. Vecchie fratture mai curate e una spina dorsale deformata

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La vita di Elsa sta iniziando solo adesso, da quando è stata affidata ai medici e al personale sanitario della Comunità ‘La Casa di Matteo’, al Vomero. La piccola ha solo 9 anni, ma questo lasso di tempo dalla sua nascita è stato condizionato da violenti e allucinanti maltrattamenti in famiglia. Una “bambina fantasma”, la cui storia è stata segnalata ai servizi sociali di Napoli che – di fatto – l’hanno salvata. Perché per 9 anni la bimba è stata vittima di violenze. Era costretta a dormire a terra, a mangiare solamente omogeneizzato. Poi il segno di quelle violenze perpetrate sul suo corpo da molto tempo: fratture scomposte a braccia e gambe che non sono mai state curate e si sono saldata in modo sbagliato.

Elsa, la bimba maltrattata dai genitori con braccia e gambe spezzate

Ma ora per la piccola Elsa quell’inferno rimarrà solo nei suoi ricordi. Nove anni di immagini che le sono passate davanti agli occhi. Frame di violenza, abbandono e botte ricevute da quei genitori a cui – ora – sono stati tolti anche gli altri figli. La bimba ancora non parla. Non sa masticare e sta imparando solo in questi primi giorni trascorsi nell’affetto del personale della Comunità nel Vomero. Perché suo padre e sua madre non le hanno insegnato a masticare, limitando la scarsa nutrizione all’ingerimento di omogeneizzati.

E in attesa di capire come rimettere in sesto il suo corpo (probabilmente occorreranno alcune operazioni, soprattutto per ripristinare l’uso corretto degli arti, e un lungo percorso riabilitativo per la spina dorsale), la piccola Elsa ha scoperto il sorriso e le carezze di quegli adulti, ben diversi da quei genitori che l’hanno maltrattata per 9 lunghissimi anni. E Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli che ha portato alla luce questa terribile vicenda, racconta di come la bimba stia migliorando.

“Sta imparando cosa è l’amore. Nel frattempo sorride e si fa accarezzare. Grazie al lavoro dei servizi sociali siamo riusciti, nel caso specifico, a salvare la vita della piccola e dei suoi fratellini. Benvenuta, adesso inizia una nuova vita dove la violenza e l’incuria cedono il passo all’amore e alla cura”.

Elsa dovrà affrontare un lungo percorso riabilitativo. Si cercherà di capire se il suo “mutismo” attuale sia figlio del mancato insegnamento dei genitori, così come la non conoscenza della possibilità di masticare e di nutrirsi non solo attraverso omogeneizzati. Nel frattempo le domande sono molte. Come mai scuola, Asl e altre istituzioni locali non si sono mai accorti di questa “bimba fantasma”? E i vicini e i parenti, non hanno mai notato nulla di strano? Perché, al suo ricovero in Ospedale (prima al Santobono e poi il trasferimento nella Comunità del Vomero), le violenze subite erano evidenti.

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