“Non chiamatemi eroe”, l’ex calciatore Massimo Tarantino ha disarmato l’accoltellatore di Assago

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-28

È intervenuto dopo aver sentito quell’uomo gridare tra gli scaffali del supermercato, riuscendo a togliere dalla sue mani quel coltello già insanguinato

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Non vuole essere chiamato eroe, ma il suo intervento ha bloccato quella lunga scia di sangue che si stava consumando all’interno del supermercato Carrefour del centro commerciale MilanoFiori di Assago, alle porte di Milano. Perché l’ex difensore Massimo Tarantino è riuscito a disarmare quell’accoltellatore che si aggirava tra i corridoi e lo scaffale dello store meneghino urlando e colpendo con il suo coltello persone a caso. Il bilancio di questa azione criminale è di 5 feriti – tra cui anche il calciatore spagnolo del Monza Pablo Marì – e un morto. Perché con un colpo inferto alla gola, quell’uomo ha ucciso uno dei commessi.

Massimo Tarantino, l’ex calciatore che ha disarmato l’aggressore di Assago

“Non chiamatemi eroe, non ho fatto niente di speciale”. Queste le parole pronunciate da Massimo Tarantino davanti alle persone che lo hanno ringraziato per aver posto fine a quella scia di sangue che avrebbe potuto provocare altri feriti e altri morti. Perché quel che è accaduto all’interno del centro commerciale di Assago ha lasciato allibiti tutti. Un uomo, con evidenti problemi psichici (e ricoveri pregressi, come confermato dalle indagini), che si aggira per un supermercato colpendo persone e a caso è un evento che sicuramente ha scosso la popolazione. E l’intervento di Massimo Tarantino ha posto fine a quella follia. Lo ha disarmato e ha aiutato le forze dell’ordine anche a ricostruire quel che è avvenuto: “Correva e urlava”, brandendo quel coltello.

L’ex difensore di Catania, Inter, Napoli e Bologna (tra le tante) e attualmente dirigente sportivo (con la sua ultima esperienza alla Spal conclusasi nel giugno scorso), ha avuto un ruolo decisivo. È riuscito a disarmare quell’uomo in preda a un delirio omicida e mettere in salvo chissà quante altre persone. Perché l’intento illogico di quell’azione criminale è stato confermato dai 5 feriti e da quel commesso colpito alla gola e ucciso.

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