Ora i no vax si inventano un “Esercito popolare italiano” per “combattere la dittatura sanitaria”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-20

Uno dei leader no vax di Torino ha lanciato su internet la creazione di un “esercito popolare italiano” invitando anche poliziotti e militari sospesi perché contrati al Green Pass

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Uno dei leader della galassia no vax di Torino, già noto alla Digos per i disordini degli ultimi mesi, ha lanciato su internet un’iniziativa per creare un “esercito popolare italiano” per combattere la “dittatura sanitaria”, con un “quartier generale” nel capoluogo piemontese ma dotato di ramificazioni in ogni regione. Il lessico militare applicato alla protesta contro restrizioni e vaccini, considerata ormai da manifestanti alla stregua di una guerra. Diverse le adesioni già arrivate per quello che sarà – per ammissione stessa del promotore – un “organismo non bellico”. “Non è che possiamo armarci, non siamo pazzi”, è la precisazione dell’ideatore dell’iniziativa, che ha poi però invitato a entrare nell’esercito poliziotti e militari che siano stati sospesi dal servizio perché contrari al vaccino o al Green pass. Per identificarsi alle manifestazioni, gli appartenenti all’”esercito popolare” dovranno dotarsi di un “segno distintivo, che potrebbero essere dei Baschi blu, per distinguerci dal pecorume e farci vedere, ma senza prendere multe”.

Ora i no vax si inventano un “Esercito popolare italiano” per “combattere la dittatura sanitaria”

Intanto dal monitoraggio della rete da parte della polizia postale emergono nuove minacce e messaggi di odio basati su teorie complottiste nei confronti del presidente del Consiglio Mario Draghi, oltre che al presidente americano Joe Biden e il fondatore di Microsoft Bill Gates. Su Telegram è stato preso di mira per la terza volta nell’ultima settimana anche il virologo Fabrizio Pregliasco, accusato con una fake news da lui stesso smentita di aver rinviato gli interventi chirurgici previsti per chi non avesse ancora effettuato la terza dose. L’amministratore del canale sul quale sono stati diffusi gli insulti è originario della provincia di Napoli, ma è da tempo domiciliato in Germania per “motivi professionali”. Era arrivato all’aeroporto di Capodichino nel capoluogo campano per partecipare alla manifestazione no vax e non green pass andata in scena sabato 15 gennaio a Roma.

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