No, il blocco navale lanciato (di nuovo) da Giorgia Meloni non si può fare

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-08-06

La leader di Fratelli d’Italia rilancia la sua soluzione per bloccare i migranti. Il problema è che è illegale

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Giorgia Meloni non sembra arrendersi all’idea e ieri, ai microfoni di Studio Aperto, rilancia il blocco navale anti-sbarchi di migranti, di cui ormai parla da anni. Non è servita l’accurata spiegazione fornita l’anno scorso su un post Facebook dal senatore ed ex Capitano di Fregata Gregorio De Falco: “Il blocco navale – scriveva – è disciplinato dall’articolo 42 dello statuto delle Nazioni Unite ed è un’azione militare finalizzata ad impedire l’accesso e l’uscita di navi dai porti di un Paese o di un territorio. Esso non è consentito al di fuori dei casi di legittima difesa. Il blocco navale è un atto di guerra, fosse pure fatto in accordo con qualche autorità libica o di altro Paese, ed alla guerra non è certo estranea la morte”.

Perché non è possibile attuare il blocco navale voluto da Giorgia Meloni

Tutto chiaro, ma non per la leader di Fratelli d’Italia, che ieri, su Italia 1, ha affrontato la questione degli sbarchi ribadendo la soluzione del “blocco navale, che altro non è che una missione europea per trattare insieme alla Libia la possibilità che si fermino i barconi in partenza; l’apertura in Africa di hotspot, e, in Africa, la valutazione di chi ha il diritto di essere rifugiato e di chi invece è immigrato irregolare; la distribuzione eventuale dall’Africa dei veri profughi, e rispedire indietro gli altri”. “L’unico modo serio di affrontare il tema – ha poi aggiunto – è smetterla di considerare uguali due cose diverse, i profughi e gli immigrati irregolari. È una falsità che la sinistra ha costruito in questi anni e che ci porta nel caos nel quale ci troviamo”. In realtà, come riporta La Stampa che cita una fonte diplomatica (l’alto funzionario ha chiesto garanzia di anonimato), un blocco navale che alzi un muro nel Mediterraneo per fermare i migranti “viola almeno tre fra trattati e convenzioni internazionali”. In pratica, non si può fare. Tradotto ancora meglio: i Paesi dell’Unione europea non lo possono fare: come stabilisce la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, sono vincolati a prendere in considerazione una richiesta di asilo. “Bisogna accogliere chi ha titolo per essere accolto, chi fugge dalle guerre o dalle persecuzioni; si deve rimpatriare chi questo titolo non ce l’ha”, ha spiegato un esperto di Bruxelles. E dunque, quelle parole di un anno fa di De Falco, tornano a essere attuali: “Ci risiamo. L’On. Giorgia Meloni rispolvera e rilancia, a sproposito, l’idea del blocco navale, evidentemente senza avere la minima contezza di ciò di cui parla”.

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