Roma come Capitol Hill: il piano dei “no Green Pass” per colpire Palazzo Chigi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-11

Le chat Whatsapp degli organizzatori della manifestazione di sabato: i palazzi del potere nel mirino di chi protestava, con un’azione che voleva colpire anche altre città

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Quanto accaduto sabato pomeriggio a Roma non è stato frutto della casualità. Tutto era programmato, nei minimi dettagli: prima la “finzione” di un sit-in fermo in piazza del Popolo, poi la transumanza per le vie circostanti. Gli obiettivi erano due: il primo (quello colpito) la sede capitolina della CGIL; il secondo, invece, era Palazzo Chigi, la sede del governo. L’itinerario variabile, per tentare di arginare il cordone delle forze dell’ordine, veniva “comandato” attraverso una chat di gruppo su Whatsapp messa in piedi dagli organizzatori no Green Pass.

I No Green Pass volevano colpire Palazzo Chigi

Come riporta il quotidiano La Repubblica, il piano ricalca in pieno quello messo in piedi negli Stati Uniti a Capitol Hill lo scorso 6 gennaio. Una chat (declinata anche su altre piattaforme) fungeva da collante tra i partecipanti, con istruzioni e repentini cambi di percorso. L’obiettivo minino è andato in porto: colpire la sede della CGIL. Quello grande, invece, è miseramente fallito. Palazzo Chigi, infatti, non è stato assaltato. E a tessere le file di queste comunicazioni sarebbe stata una 39enne romana che ha condiviso un messaggio audio con il piano “d’assalto”. Lei è considerata la figura che ha unito il movimento no Green Pass ai neofascisti di Forza Nuova.

“Questa manifestazione è soltanto un simbolo ma l’obiettivo è crescere, finché ci sarà la libertà da difendere. Perché noi siamo contrari a ogni forma di violenza, ma sappiamo perfettamente cosa sia la legittima difesa. E noi saremo gli angeli custodi di quelle mamme, di quegli uomini che combattono la loro battaglia per la libertà. Con tutti i mezzi”.

Contrari alla violenza, anzi no. Il messaggio contraddittorio è la sintesi di quanto avvenuto nella capitale. In quelle chat si fa riferimento anche ai cambi di percorso per evitare le forze dell’ordine, con tanto di indicazioni per arrivare fino alle porte di Montecitorio, per poi tentare l’assalto al vicino Palazzo Chigi. Con tanto di “sopralluogo” iniziale, con alcuni gruppi sparuti di manifestanti che, intorno alle 12, si sono avvicinati alla sede del governo. Movimenti che hanno allertato la Questura che, di fatto, è riuscita a evitare l’assalto. Ma non quello alla sede della CGIL.

(Foto IPP da video)

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