«Non credo al nitrato di ammonio per le esplosioni di Beirut»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-06

Danilo Coppe, 56 anni, parmigiano, uno dei massimi esperti di esplosivi in Italia, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dice di non credere che al porto di Beirut ci fosse quella quantità di nitrato di ammonio

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Danilo Coppe, 56 anni, parmigiano, è uno dei massimi esperti di esplosivi in Italia. Oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dice di non credere che al porto di Beirut ci fosse quella quantità di nitrato di ammonio, né che ci fosse un deposito di fuochi d’artificio: «A giudicare dai video mi sembra più un’esplosione di un deposito di armamenti».

Cosa non la convince?
«Non credo al nitrato di ammonio per diverse ragioni. Intanto la quantità: 2.700 tonnellate vorrebbe dire che qualcuno ha costruito una piscina olimpionica e l’ha riempita di quella sostanza».

Il magazzino in cui sarebbe stato stoccato però era lungo oltre cento metri. E alcuni documenti sembrano provare che quel materiale fosse lì da anni…
«Il nitrato di ammonio, quando detona, genera una nuvola gialla. Invece dai video dell’esplosione, oltre alla sfera bianca che si vede allargarsi, che è condensa dell’aria in riva al mare, si vede chiaramente una colonna arancione mattone tendente al rosso vivo, tipica della partecipazione di litio. Che sotto forma di litio-metallo è il propellente per i missili militari. Penso che lì ci fossero degli armamenti».

esplosione beirut

E quindi?
«Mi sembra più probabile un accantonamento temporaneo di armamenti».

Leggi anche: L’esplosione di Beirut e le teorie del complotto sulla bomba nucleare

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