La città di Torino mette al bando il camerata leader dei no vax Nicola Franzoni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-17

La Questura del capoluogo piemontese ha preso questa decisione dopo gli insulti a Draghi e Figliulo durante una manifestazione del dicembre scorso

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Tenta la strada del “martirio”, auto-celebrandosi come “l’uomo più temuto d’Italia”. Così Nicola Franzoni, leader del cosiddetto “Fronte di liberazione Nazionale” ha commentato la decisione della Questura di Torino di bandirlo dal capoluogo piemontese. Tutto è partito dagli insulti, in pubblica piazza, rivolti al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Commissario Figliuolo durante una manifestazione no vax – proprio sotto la Mole – andata in scena lo scorso 18 dicembre. Me nel curriculum di colui che, solo qualche giorno fa, si è dichiarato un fedele “camerata” è molto più ampio.

Nicola Franzoni, il leader no vax bandito dalla città di Torino

In passato “urinò” sul muro del Parlamento durante una manifestazione a Roma. Più di recente, invece, l’auto-celebrazione è arrivata con quel maldestro e infruttuoso tentativo di organizzare un evento ai Pratoni del Vivaro, alle porte di Roma, per poi arrivare nella capitale. Ma senza grande seguito, dato che i manifestanti si sono contati sulle dita di una mano. Ma lui prosegue nel suo processo di mitizzazione e martirizzazione. E non solo.

E lo fa parlando di “accanimento” contro di lui, direttamente dal suo quartier generale in quel bar – di sua proprietà – a Massa (in Toscana): un locale in cui non si controlla il Green Pass, non si usa la mascherina e dove – all’esterno – è stata realizzata una vera e propria palestra (in un tendone) per consentire a tutti i non vaccinati di allenarsi. Perché lui, come ribadito in una recente intervista a “Non è l’Arena”, non crede al virus. Non crede alla pandemia. Pensa che tutto sia un complotto mondiale e che i medici uccidano i pazienti ricoverati in ospedale.

La manifestazione a Predappio

Attraverso il suo canale Telegram, infatti, è arrivato un altro tentativo di organizzare l’ennesima manifestazione no vax. Anche dopo la notifica del foglio di via arrivato dalla Questura di Torino. Questa volta, secondo le sue intenzioni, il palcoscenico non è la città della Mole, ma Predappio. Una città molto “cara” ai nostalgici del fascismo e chi rimpiange ancora la morte di Benito Mussolini. E per il 19 febbraio vorrebbe organizzare un’adunata proprio in quella cittadina in provincia di Forlì-Cesena dove c’è proprio la tomba del Duce.

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