Nian Maguette è morto per infarto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-07

I risultati dell’autopsia sull’ambulante deceduto durante il controllo dei vigili a Lungotevere de’ Cenci

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È morto per un attacco cardiaco Nian Maguette, il cittadino senegalese 54enne deceduto qualche giorno fa sul lungotevere de’ Cenci durante un’operazione antiabusivismo commerciale dei vigili urbani. La conferma è arrivata oggi nel corso degli ulteriori esami autoptici a cui è stata sottoposta la salma presso l’istituto di medicina legale della Sapienza. Maguette si era accasciato al suolo a poca distanza dall’Isola Tiberina mentre si allontanava dal luogo del blitz svolto dalla polizia municipale.

Nian Maguette è morto per infarto

Viene quindi smentita l’ipotesi che l’uomo fosse stato investito da una moto delle forze dell’ordine, così come denunciato da alcuni amici del senegalese ma da subito smentita dai vigili urbani intervenuti. All’atto istruttorio ha assistito Raffaele La Russa, consulente della famiglia delle vittima nominato dall’avvocato Alessandra Cacchiarelli. Ieri la salma dell’uomo è stata sottoposta ad una serie di esami strumentali, tra cui una Tac, da cui non emergerebbero ferite o lesioni compatibili con azioni violente subìte dal senegalese, così come denunciato a caldo da alcuni suo amici, ma smentite categoricamente dalle forze dell’ordine intervenute. L’esame autoptico confermerebbe, quindi, che la morte di Nian sia stata causato da un evento naturale, un malore che lo ha colpito mentre si allontanava dalla zona dell’Isola Tiberina. La conferma di ciò potrebbe arrivare domani quando riprenderà l’autopsia con ulteriori esami. Non è escluso che i medici legali vadano a verificare se l’uomo fosse affetto da patologie cardiache pregresse. Al momento in procura il fascicolo di indagine affidato al pm Francesco Marinaro resta rubricato come omicidio colposo contro ignoti ma l’atto istruttorio che si sta svolgendo in queste ore presso l’istituto di medicina legale della Sapienza potrebbe fare definitivamente chiarezza su una vicenda che ha scatenato una serie di reazioni da parte della comunità senegalese e africana presente a Roma sfociata in alcune manifestazioni.
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Giustizia per Maguette

Dopo il sit-in di ieri oero un corteo, animato dai militanti di ‘Roma non si vende’ e dai movimenti per il diritto alla casa, è tornato a chiedere “giustizia” per quanto avvenuto il 3 maggio nel centro storico della Capitale. Al corteo, partito da piazza Vittorio e aperto da amici e parenti del senegalese morto, sono stati esposti cartelli con su scritto ‘Il decreto Minniti è guerra ai poveri’, ‘Basta sceriffi nella nostra città’, ‘Maguette lotta con noi’, ‘Basta retate’ e ‘La nostra sicurezza è la città solidale’. “Non abbiamo inseguito nessuno degli ambulanti”, ha precisato subito il vicecomandante dei vigili, Antonio Di Maggio, preso di mira durante il corteo di ieri con cartelli e insulti. “È inaudito – è il commento del Campidoglio – prendere spunto da una tragedia dove ha perso la vita una persona per portare avanti proteste contro la Polizia locale di Roma Capitale ed in particolare un suo dirigente. Massima solidarietà al dott. Di Maggio e agli agenti del Corpo”.

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