Vi ricordate i negazionisti che inseguivano l’ambulanza a Torino? Sono indagati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-05

In due avevano seguito un’ambulanza con un SUV Porche Cayenne spaventando il personale e filmando tutto. Ora la Procura li accusa di interruzione di pubblico servizio

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A raccontare la storia dei negazionisti che inseguivano un’ambulanza a Torino per insultare medici e infermieri era stata la direttrice del 118 di Torino:

Una nostra ambulanza stava andando a prelevare un paziente durante la notte e gli infermieri di turno si sono accorti di essere seguiti da un’auto di grossa cilindrata che li ha tallonati fin sotto casa. Hanno chiamato la centrale che a sua volta ha avvertito la polizia. Sotto casa del paziente l’auto si è fermata dietro all’ambulanza ed è sceso un uomo che ha iniziato a insultarli mentre una seconda persona rimasta in macchina ha filmato tutta la scena. Poi è arrivata la polizia che ha identificato i due. Alla postale abbiamo, invece, segnalato un video girato da una donna che sostiene che noi giriamo con i mezzi vuoti»

I due avevano usato un SUV Porche Cayenne spaventando il personale: ” Pronto centrale? Abbiamo bisogno di aiuto. Un’auto di grossa cilindrata ci sta inseguendo in tangenziale. Ci tallona a forte velocità. A bordo c’è una donna che scatta foto a ripetizione con un cellulare. Non riusciamo a capire le loro intenzioni”. Ebbene quel gesto ora potrebbe costare loro caro, perché sono stati indagati con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, racconta La Stampainseguono ambulanza suv torino

Erano diventati noti alle cronache come “i negazionisti del Porsche Cayenne”, dopo che avevano inseguito un’ambulanza e aggredito i sanitari. La Procura li ha indagati per interruzione di pubblico servizio. I due, lo scorso novembre, nella zona di Collegno, si erano messi a seguire a tutta velocità il 118 diretto a casa di un sessantenne con problemi respiratori. Poi si erano messi a filmare l’ambulanza e a urlare contro gli operatori che «il Covid è tutta una finzione», che quell’intervento di emergenza altro non era che una «messa in scena», che così si «spaventa solo la gente». Ai carabinieri giunti sul posto, la donna, ancora con la videocamera del cellulare accesa, aveva detto: «Vogliamo documentare quello che sta succedendo».

E, secondo Repubblica Torino, potrebbero essere accusati anche di altro:

Dal procurato allarme, all’interruzione di pubblico servizio, alla diffusione di notizie «atte a turbare l’ordine pubblico». Sono le accuse che rischiano i negazionisti che in questi mesi hanno diffuso sui social fake news o che, di persona, hanno cercato di dimostrare l’esistenza di un complotto globale. E’ il caso dei due torinesi che il 6 novembre scorso avevano seguito con un Porsche Cayenne un’ambulanza della Croce Rossa di Rivoli fino a Collegno per dimostrare che l’equipe del 118 viaggiasse a vuoto. I due, un uomo e una donna, colleghi di lavoro, sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pm Giovanni Caspani che ha aperto un fascicolo per interruzione di pubblico servizio

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