Fatti
Il primo giorno a Budrio per Mustafa, il bimbo rifugiato siriano senza arti
Massimiliano Cassano 01/06/2022
Il piccolo rifugiato siriano Mustafa, 6 anni, e suo padre Munzir, sono andati in visita a Budrio, dove verranno curati presso il Centro protesi Inail
Primo giorno a Budrio, in provincia di Bologna, per il piccolo Mustafa e suo padre Munzir, rifugiati siriani che verranno curati al Centro protesi Inail: entrambi sono diventati celebri per lo scatto del fotografo turco Mehmet Aslan, che li ha ritratti in un abbraccio vincendo il Siena International Photo Awards 2021. Il bimbo di 6 anni è nato senza arti per una malformazione provocata da alcuni farmaci assunti dalla madre, che durante la guerra ha inalato anche gas nervino. Suo padre ha perso una gamba a causa di una bomba. “Siamo felici di essere in Italia, stiamo bene e ora ci concentriamo sulle cure per Mustafa – ha detto – ma il nostro pensiero continua a essere rivolto alla Siria, alla guerra, ai parenti e amici che sono rimasti là”. Mustafa vive con le sue due sorelline, il padre e la madre a Siena, ospite dallo scorso gennaio presso la Caritas. Figlio e padre in visita a Budrio hanno incontrato il sindaco Maurizio Mazzanti nella sala del consiglio comunale, poi hanno visitato il museo dei burattini e partecipato a un pranzo organizzato dalla Caritas locale nella parrocchia del paese.
Il primo giorno a Budrio per il bimbo rifugiato siriano senza arti Mustafa e suo padre Munzir
“La prima visita è in programma a fine settembre – spiega Simona Amadesi, responsabile comunicazione del Centro protesi Inail che sta per accoglierli – e l’equipe multidisciplinare farà tutto il possibile per garantire loro il recupero della massima autonomia”. Don Vittorio Giglio, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino: “Questa prima visita è il primo passo per il trasferimento dalla nostra città a Budrio. Questi mesi a Siena sono serviti per approfondire il loro stato di salute grazie alla collaborazione professionale e straordinaria dell’Azienda ospedaliera-universitaria senese che non ci ha fatto mai mancare il sostegno”.