L’addio di Mosca alla Stazione Spaziale Internazionale: “La decisione è già stata presa”

di Chiara Capuani

Pubblicato il 2022-04-30

A fare l’annuncio è stato il direttore generale di Roscosmos, Dmitry Rogozin, spiegando che si tratta di una scelta presa in risposta alle sanzioni imposte contro la Russia.

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“In linea con i nostri obblighi informeremo i nostri partner della fine del nostro lavoro sull’Iss con un anno di anticipo”. Con queste parole il direttore generale di Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha annunciato la decisione della Russia di lasciare la Iss, la Stazione Spaziale Internazionale. E, in un’intervista riportata dall’agenzia Tass e Ria Novosti, ha dichiarato: “La decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne pubblicamente”.

Il numero uno dell’agenzia spaziale russa ha poi proseguito: “Non dovremmo affrettarci a dichiarare la nostra posizione e continueremo il nostro lavoro entro il termine stabilito dal governo, che è fino al 2024. Una decisione sul futuro della Iss dipenderà in larga misura dall’evoluzione della situazione sia in Russia che intorno ad essa”.

L’addio di Mosca alla Stazione Spaziale Internazionale: “La decisione è già stata presa”

La scelta di lasciare la ISS è la risposta della Russia contro le sanzioni imposte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Una posizione, che in realtà, era nell’area da diversi giorni, tanto che alcune settimane fa sempre Rogozin, tramite dei tweet, aveva pronunciato alcune parole dure legate alle sanzioni, spiegando perché non fosse più possibile collaborare con la ISS (a meno che non ci fosse stata una revoca delle pressioni economiche esercitate contro Mosca).

Il direttore aveva poi continuato affermando che “proposte specifiche di Roscosmos sui tempi per porre fine alla cooperazione sulla ISS con le agenzie spaziali di Stati Uniti, Canada, Unione Europea e Giappone saranno presentate”. E così è stato.

La decisione della Russia di allontanarsi dal programma potrebbe comportare diversi problemi: bisognerà trovare una sostituta che possa garantire la redditività e la sicurezza della stazione, in primis. Inoltre, verrebbero a mancare le navicelle Soyuz, una delle quali il 18 marzo ha portato sulla ISS i tre cosmonauti russi, passati alle cronache per avere indossato delle tute gialle e blu che ricordano i colori della bandiera ucraina.

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