Monica Lucarelli, l’assessora al Comune di Roma insultata per aver rimosso i manifesti antiabortisti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-07

L’assessora alle pari opportunità del Comune di Roma, Monica Lucarelli, nel mirino degli ultracattolici per aver fatto rimuovere i manifesti antiabortisti del movimento Pro Vita & Famiglia

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“Potere alle donne? Facciamole nascere!”: gli slogan anti abortisti firmati dal movimento Pro Vita & Famiglia che per giorni hanno campeggiato sui cartelloni pubblicitari di Roma accompagnati a immagini di feti sono spariti: merito di Monica Lucarelli, assessora alle pari opportunità della Capitale che ne ha ordinato la rimozione per violazione dell’articolo 12-bis sul regolamento per le affissioni, che vieta di esporre pubblicità il cui contenuto contenga “stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti, violenti o rappresenti la mercificazione del corpo femminile e il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici”.

Monica Lucarelli, l’assessora al Comune di Roma insultata per aver rimosso i manifesti antiabortisti

“L’uguaglianza di genere inizia nell’utero”, è il messaggio di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, promotore della campagna di comunicazione in vista della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo. Dopo l’ordinanza di rimozione, però, Lucarelli è stata vittima di un massiccio attacco social, con centinaia di anti-abortisti che l’hanno minacciata e insultata in ogni modo: “Brava nazista! Siete tutti uguali. Prepotenti e schifosi”, “Nazisti rossi infami”, “Ma non ti vergogni a censurare la vita? Sei pure una donna”, “Siete arrivati alla dittatura pura e fascista”. “Sono vicina all’assessora Monica Lucarelli – scrive in una nota la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli –  vittima di vergognosi insulti sui social solo perché ha fatto rimuovere i manifesti di Pro Vita che offendevano le donne e i loro diritti. Manifesti, tra l’altro, chiaramente contrari a quanto previsto da un regolamento comunale sull’esposizione pubblicitaria che impedisce messaggi sessisti e lesivi della dignità”.

Nella notte tra sabato e domenica la sede di Pro Vita di viale Manzoni è stata vandalizzata da ignoti. “I nostri manifesti non contenevano il minimo messaggio offensivo o discriminatorio – sostiene Antonio Brandi, presidente dell’associazione – e riteniamo la giunta Gualtieri politicamente responsabile del violento attacco subito”.

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