Bonus Cultura, ora la maggioranza ci ripensa. Mollicone: “Modifica, non abolizione”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-10

Uno degli emendamenti presenti nella legge di bilancio e firmato anche da Mollicone prevede di abolire il buono e di utilizzare i soldi stanziati ogni anno per finanziarlo (circa 230 milioni di euro) ad altre iniziative indirizzate ai giovani e che promuovano la cultura

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Il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone, di Fratelli d’Italia, ospite questa mattina su Rai News 24 ha detto che il governo non vuole abolire il bonus cultura rivolto alle persone che compiono 18 anni, noto anche come “18app”: «Le voci sull’abolizione del bonus sono fake news. Verrà fatta una nuova Carta con criteri più trasparenti ed equi». Il buono da 500 euro previsto dal bonus cultura si può spendere per acquistare libri ma anche biglietti per spettacoli teatrali, per il cinema e per i musei. È stato introdotto nel 2016 dal governo di Matteo Renzi. Uno degli emendamenti presenti nella legge di bilancio e firmato anche da Mollicone prevede di abolire il buono e di utilizzare i soldi stanziati ogni anno per finanziarlo (circa 230 milioni di euro) ad altre iniziative indirizzate ai giovani e che promuovano la cultura.

L’abolizione del bonus cultura «è una fake news»: eliminarlo per sostituirlo

I firmatari dell’emendamento che abolirebbe 18app sono, insieme a Mollicone, Rossano Sasso della Lega e da Rita Dalla Chiesa di Forza Italia. I firmatari avevano espresso la volontà di trovare una misura alternativa al buono di 500 euro e che potesse sostenere in modo diverso anche l’acquisto libri di testo scolastici. Non ci sono ancora maggiori dettagli su quali misure alternative potrebbero sostituire il bonus cultura.

La nuova Carta per ottenere il buono da 500 euro «potrebbe essere legata all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE)» spiega Mollicone. «Oggi ci si comprano i libri di testo scolastici e questo non può avvenire perché la carta è erogata dal ministero della Cultura e i libri di testo non sono ammessi. Ma, di fatto, così è diventata un ammortizzatore sociale» continua Mollicone. Secondo il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati il bonus cultura così com’è «è fatto male». Mollicone spiega che il governo non è contrario a «un provvedimento che possa incentivare il consumo» ma che bisogna pensare a un provvedimento «più giusto ed efficiente, che si possa estendere nell’applicazione», che affronti il tema dei libri di testo e che «non si possa prestare a frodi». Anche Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è intervenuto per chiarire le notizie sulla presunta abolizione del bonus cultura: «18app così com’è mostra criticità, va ridefinita: occorrono soglia Isee e meccanismo anti truffe».

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