Economia

Il modello Grecia per il Montepaschi

neXtQuotidiano 30/08/2016

Jp Morgan e Lazard stanno studiando la possibilità di proporre ai detentori di bond subordinati (innanzitutto gli istituzionali, ma forse anche il retail) la conversione dei crediti in nuove azioni Mps

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Un modello Grecia per il Monte dei Paschi di Siena. Fabrizio Massaro sul Corriere della Sera racconta di un piano B per l’istituto senese in difficoltà oltre a quello indicato a luglio:

Accanto all’aumento di capitale da massimi 5 miliardi in gestazione, gli advisor Mediobanca, Jp Morgan e Lazard stanno studiando la possibilità di proporre ai detentori di bond subordinati (innanzitutto gli istituzionali, ma forse anche il retail) la conversione dei crediti in nuove azioni Mps. È lo stesso schema usato a fine 2015 dal sistema bancario greco dopo gli stress test: allora EuroBank e Alpha Bank, accanto all’aumento di capitale, offrirono la conversione volontaria dei bond, e quella strada venne autorizzata dalla Bce e dalla Direzione concorrenza Ue (Dg Comp).
L’ipotesi della conversione dei bond subordinati — riportata dal Sole 24Ore e che ieri ha fatto salire il titolo Mps dell’1,27% a 0,24 euro —, molto complessa tecnicamente e da affinare, è solo una delle varie strade a disposizione dell’istituto guidato da Fabrizio Viola per puntellare l’operazione di aumento di capitale da 5 miliardi, che server per coprire la cessione di tutti i crediti in sofferenza (27,7 miliardi lordi) a un veicolo di cartolarizzazione per 9,2 miliardi di euro. Una conversione dei bond — in totale oltre 4 miliardi, compreso circa 1 miliardo in mano ai risparmiatori — renderebbe più basso l’aumento sul mercato e dunque meno a rischio l’intera operazione di salvataggio.

piano monte dei paschi di siena

Il piano per il Monte dei Paschi di Siena (Il Sole 24 Ore, 30 luglio 2016)


Ma non è facile:

per gli analisti di Icbpi l’ipotesi di conversione volontaria dei bond, che era contenuta anche nel piano alternativo proposto da Corrado Passera e Ubs, «rende assai improbabile l’esecuzione di questa strategia alternativa». Anche per Equita è un’opzione «non priva di rischi». Per una decisione in un senso o nell’altro, riferiscono fonti a conoscenza del dossier, si dovrà attendere fine settembre, quando arriverà anche il piano industriale. Ieri il consiglio di Mps si è riunito per fare il punto sull’avanzamento dei lavori. È stata la prima volta dopo la pausa estiva e dopo che il presidente Massimo Tononi venerdì scorso ha confermato la fiducia a Viola in seguito alle voci che lo vedevano in tempi brevi sostituito con un altro capo-azienda per affrontare il terzo aumento di capitale in tre anni: un aumento che peraltro cade a cavallo del referendum costituzionale di fine autunno, cui gli investitori guardano con preoccupazione per l’incertezza che un eventuale vittoria del «No» potrebbe provocare in Italia.

Leggi sull’argomento: Il piano per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena

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