Il mistero del Ministero del Mare (e Salvini pigliatutto)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-25

Il leader della Lega non vuole lasciare nessuna delega (in quanto Ministro delle Infrastrutture) a Nello Musumeci. E allora, a cosa serve quel dicastero?

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I problemi erano evidenti fin dai minuti immediatamente successivi all’annuncio, fatto al termine del mandato ricevuto direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica, di Giorgia Meloni: la creazione (incorporato al dicastero del Sud) di un Ministero del Mare. La nuova Presidente del Consiglio (che oggi riceverà la fiducia alla Camere, domani toccherà al Senato) ha deciso di affidare questo incarico all’ex Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Ma che compiti avrà? Perché Matteo Salvini continua a ripetere (in ogni intervista e in ogni post social) che le deleghe sulla gestione dei porti rimarranno al suo nuovo dicastero (quello delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili).

Ministero del Mare, a cosa serve e quali saranno le deleghe

Salvini pigliatutto e Musumeci a bocca asciutta? Perché senza le deleghe ai porti, il Ministero del Mare e delle Politiche per il Sud (che, oltretutto, rientra all’interno dell’elenco dei dicasteri senza portafoglio) perde buona parte del suo senso. E questo sta provocando diverse tensioni all’interno della maggioranza. Fratelli d’Italia, infatti, tace di fronte alle numerose uscite pubbliche già fatte dal leader della Lega che ha già rivendicato parte dei poteri che – seguendo un mero filo logico – dovrebbero essere assegnati a un dicastero che si occupa – come da nome – del mare.

Nodi che stanno venendo al pettine. Difficile che Giorgia Meloni tolga la delega ai porti a Matteo Salvini. D’altronde il leader della Lega ha già ricominciato la propria propaganda parlando di migranti e flussi migratori. Ha già incontrato il comandante generale della Guardia costiera e ha ribadito che quella gestione rimarrà sotto il suo controllo.

Cosa resta a Musumeci? Si parla della gestione del commercio estero. Attualmente, però, i flussi commerciali sono gestiti dalla Farnesina (dopo che per anni sono stati nella mani del Ministero dello Sviluppo Economico). In attesa delle deleghe ufficiali, dunque, il Ministero del Mare sembra essere più un’etichetta che un’istituzione che porterà un effetto tangibile sulla gestione politica (e non solo).

 

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