Milano, la procura accusa la rete 5G per le frenate della metropolitana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-21

Dopo tre anni di frenate improvvise nella metropolitana la procura di Milano ha due ipotesi di lavoro su cui indagare

article-post

La Stampa racconta oggi in un articolo a firma di Monica Serra che dopo tre anni di frenate improvvise nella metropolitana la procura di Milano ha due ipotesi di lavoro su cui indagare:

La prima riguarda le interferenze nelle comunicazioni dei treni dovute all’utilizzo della banda 5G; l’altra invece ha a che fare con l’assenza di diagnostica dei guasti che non vengono segnalati dal sistema, un prototipo fornito all’Atm nel 2009 dalla società francese Alstom, incaricata anche della manutenzione. Per quanto riguarda il 5G, va detto che queste frequenze, fino a poco tempo fa, erano dedicate soltanto ai trasporti mentre ora sono utilizzate anche da altri apparecchi, per esempio quelli installati nei negozi. Secondo i consulenti della Procura questo “affollamento” potrebbe aver creato dei disturbi nella trasmissione dei dati, percepiti dal sistema della metropolitana come un pericolo di fatto inesistente, che genera ingiustificate frenate di emergenza.

Di conseguenza: feriti, contusi e interruzioni di servizio. Un’ipotesi ancora tutta da verificare, che ieri si è affacciata durante un vertice in procura con l’amministratore delegato di Atm, Arrigo Giana, il vicesindaco, Anna Scavuzzo, e il comandante della polizia locale, Marco Ciacci. Nonché l’aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Maura Ripamonti e Mauro Clerici, che da tempo indagano contro ignoti per lesioni colpose. Va detto però che le prime frenate sospette della metropolitana si sono verificate nel 2016, quando ancora le frequenze del 5G erano di esclusivo uso dei trasporti. Più corposa appare invece la questione relativa al mancato segnalamento dei guasti da parte del software fornito da Alstom.

municipio XII 5g
Le rivoluzioni delle tlc (Il Messaggero, 29 marzo 2019)

Sarebbe stato accertato, infatti, che il sistema non è in grado di segnalare per tempo il malfunzionamento delle sue componenti. Problemi che invece emergerebbero con chiarezza solo dopo che si verifica la brusca e ingiustificata frenata. Cosa che è accaduta, per esempio, la sera della vigilia di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre, quando sulla linea rossa alla fermata San Babila, l’improvviso stop del treno ha causato 17 feriti, di cui 8 finiti in ospedale. La causa sarebbe da attribuire al guasto di due modem, uno a terra e uno sul treno, che non sono riusciti a comunicare fra loro. Un guasto mai segnalato dal sistema. Un’assenza di diagnostica, su cui si stanno concentrando gli investigatori.

Leggi anche: Sondaggi IPSOS, la Lega al 31,5%

Potrebbe interessarti anche