Attualità

La lotta senza pietà della ministra Grillo alla grafìa incomprensibile dei medici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-18

Il Governo del Cambiamento difende il Popolo dalla casta dei dottori che con la loro scrittura incomprensibile non vogliono far sapere allaggente le medicine

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Dovevamo spezzare le reni all’Europa ma siccome non si può allora tocca ai medici. Il governo dell’Avvocato del Popolo ha sete di sangue di casta e chi è più casta della casta dei medici? Ma la ministra dellaggente Giulia Grillo non ci sta e allora emana una circolare per combattere il malcostume dei dottori: laggente devono capire, d’ora in poi le ricette si scrivono in stampatello. Racconta oggi il Corriere:

A medici di famiglia, ospedalieri, pediatri e specialisti ambulatoriali il ministero della Salute raccomanda chiarezza nel prescrivere i farmaci. Così si possono prevenire gli errori nella terapia e garantire sicurezza. A volte, è vero, la calligrafia dei dottori appare indecifrabile e non a caso è spunto di sketch comici di successo. Però non è solo questo il problema.

È fondamentale,segnala il ministero, parlare un linguaggio comune cioè uniformare la terminologia e non ricorrere ad abbreviazioni, acronimi e sigle standardizzate. È la strada per ridurre il rischio di scambiare medicinali o di somministrarli con dosi scorrette. Esempio. Nel documento c’è un riferimento allo zero virgola. Si riferisce ai decimali inferiori a un’unità che non dovrebbero mai comparire senza lo zero prima della virgola: 0,5 g se non preceduto dallo zero potrebbe essere letto come 5 grammi. La differenza tra le due quantità può significare gravi effetti collaterali per il malato.

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Il deficit da tagliare (La Stampa, 13 dicembre 2018)


E su questo come dar torto al ministero? La differenza tra due cifre, come ad esempio 2,4% e 2,04%, è netta e inequivocabile anche se in effetti qualche cialtrone cerca sempre di fingere che non sia vero. Ma c’è di più:

Le difficoltà di comprensione sono soprattutto in ospedale dove la scrittura manuale è la più praticata. A volte, specie in situazioni d’urgenza, si fanno prescrizioni verbali telefoniche che, se non riportate subito in cartella clinica, possono essere travisate. Il medico può non capire bene quanto gli dice a voce il collega e passare l’informazione imprecisa all’infermiere.

Insomma, una vera e propria emergenza democratica che la ministra Grillo ha affrontato con piglio e decisione tipica del Governante del Cambiamento. C’è altro? Ah, sì: Ovidio Brignoli, vicepresidente della società italiana medici di famiglia ritiene superflua la raccomandazione sulle ricette incomprensibili: «Quelle scritte sono quasi sparite, le poche redatte a mano riguardano le visite domiciliari. In Lombardia siamo informatizzati al 100%, per avere il farmaco non è necessario il promemoria ritirato dal medico di famiglia che in via la prescrizione direttamente nel sistema». Ma chissenefrega.

Foto copertina da: Corriere della Sera

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