Politica
La reazione di Santori alla tirata di orecchie del Pd sulla cannabis: “Non siete diversi dalla Lega”
neXtQuotidiano 13/07/2022
Mattia Santori contro Federica Mazzoni della segreteria bolognese del Pd: “Dice che mino la credibilità delle istituzioni, la verità è che le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega”
Oltre alla reprimenda in versione “light” del sindaco di Bologna Matteo Lepore, che lo aveva invitato a “rispettare la legge anche quando la si vuole cambiare”, Mattia Santori ora viene attaccato anche dalla sezione locale del Pd. “Attenzione, così si mina la credibilità delle istituzioni”, dice la segretaria Federica Mazzoni, in riferimento alle ammissioni della Sardina di fare uso abituale di cannabis e di coltivarne tre piantine a casa per uso personale, condotta penalmente rilevante.
La reazione di Santori alla tirata di orecchie del Pd sulla cannabis: “Non siete diversi dalla Lega”
Il consigliere comunale eletto con i dem si sente accerchiato e risponde a caldo: “La verità è che le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega, e mi viene da pensare che forse non solo a destra tifano per un mio arresto”. Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, ha presentato un esposto per far luce sul caso. In un post su Facebook, Santori ha poi attaccato duramente il suo stesso partito ricordando alcuni atti di disobbedienza civile:
“Avrei voluto rispondere agli attacchi ignobili della destra, agli esposti di FDI, alle querele di Salvini, e invece mi trovo a rispondere alle ramanzine della segreteria provinciale del PD, che con un comunicato ad orologeria firmato da Federica Mazzoni mi ricorda che starei ‘minando la credibilità delle istituzioni’. Dimenticando, evidentemente, che se oggi abbiamo una legge sull’aborto è grazie alla disobbedienza civile di Emma Bonino, che se Mimmo Lucano è diventato l’eroe dell’integrazione è perché ha dato documenti, soldi e casa a chi non li aveva, che se abbiamo potuto aggrapparci ad una speranza ai tempi dei #portichiusi è perché Carola Rackete all’indifferenza delle istituzioni ha preferito speronare una motovedetta della Guardia di Finanza, che se gli italiani hanno scoperto l’eutanasia è perché Marco Cappato ha portato Fabiano Antonioni in Svizzera”.
Poi tira alcune conclusioni:
“La verità è che ci sono temi su cui il PD è pronto a battersi e altri – molti purtroppo – su cui il progressismo della base viene annacquato dall’equilibrismo della dirigenza. La verità è che se davvero sosteneste il ddl Magi oggi difendereste chi viene processato per autocoltivazione ad uso personale, ma la coerenza politica non sapete neanche dove stia di casa. La verità è che tirando le orecchie a me state calpestando la dignità di una comunità politica vastissima che guarda caso oggi si rivolge ad altri partiti (o a nessun partito)”.
E conclude rivolgendosi direttamente a Mazzoni:
Domani sarò davanti al Parlamento a raccontare le storie di ingiustizie dell’attuale sistema repressivo insieme a Magi, Cappato, Soldo, Orfini e altri esponenti del tuo partito. Qualcosa mi dice che tu non ci sarai, come non c’eri nelle altre occasioni”.