Politica

Matteo Salvini cambia nome alla Lega?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-08-11

Il 17 settembre a Pontida, il sacrario della vecchia Lega, il Carroccio potrebbe perdere la parola “Nord” dal nome

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La Lega Nord è il più longevo partito in Parlamento. Forse per questo anche per il Carroccio si avvicina il momento del restyling, come per tutti gli altri. E Matteo Salvini, scrive oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Marco Cremonesi, pensa a un cambio di nome. Il 17 settembre a Pontida, il sacrario della vecchia Lega, il Carroccio potrebbe perdere la parola “Nord” dal nome. Un cambio vissuto nell’ottica dell’espansione a Sud che Salvini persegue ormai da qualche anno:

Una nuova forza politica credibile «da nord a sud» che si candida ad essere il perno del «nuovo soggetto politico», anche all’insegna del ricambio generazionale,della destra sovranista e populista italiana. Capace di attrarre, oltre che i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni o i movimenti come quello di Raffaele Fitto e Stefano Parisi, anche forze fin qui distanti dalla politica.
E, perché no, quella parte di Forza Italia che non apprezza il volersi tenere le mani libere di Silvio Berlusconi. Sul pratone della cittadina bergamasca in cui dal 1990 la Lega si riunisce per il suo appuntamento più identitario, Salvini porterà anche la sfida definitiva anche a chi nel suo partito mastica amaro per il nuovo corso nazionale.

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A breve il segretario federale potrebbe addirittura annunciare anche ilnome della post-Lega. Al momento, la decisione definitiva non è ancora stata presa e per il passaggio formale occorrerà un nuovo congresso:

C’è chi continua a parlare di Lega dei popoli per sottolinearne la vocazione autonomistica. Ma il nome probabilmente non sarà quello. Di certo, c’è che si manterrà la parola Lega e si perderà la parola Nord. Altrettanto certo è che ci sarà il nome del segretario. Probabile anche la conservazione dei colori giallo e blu delle liste Noi con Salvini e probabilmente anche, in piccolo, l’Alberto da Giussano che resterà così la sola visibile testimonianza del passato.
Salvini, in realtà, ancora sta ragionando sulla scelta dei tempi. All’inizio, l’intenzione era quella di dedicare Pontida al referendum per le autonomie proclamato per il 22 ottobre in Lombardia e Veneto. Anche perché altri non siano tentati di intestarsene l’eventuale vittoria, come Salvini teme voglia fare Forza Italia.

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