Fact checking
Matteo Renzi e il «giro di merda» per Medjugorje
Alessandro D'Amato 17/05/2017
Cosa intendeva il segretario del PD quando con il padre parlava di madonnine e di giri di merda per Medjugorie? Per comprenderlo bisogna ricostruire un puzzle di dichiarazioni. In cui la religione non c’entra niente
Nella telefonata tra Matteo Renzi e il padre Tiziano si parla dell’ormai famigerato “giro di merda per Medjugorie”. Taluni geni hanno anche ravvisato in tutto ciò un insulto alla religione o qualcosa del genere, con l’aggravante che il segretario del Partito Democratico è cattolico. In realtà niente di tutto ciò è vero e la frase non è stata interpretata correttamente: nell’occasione Renzi non ce l’ha con la Madonna. Ce l’ha con il padre.
Matteo Renzi e il giro di merda per Medjugorje
La frase, lo ricordiamo, è stata pronunciata il 2 marzo e va contestualizzata. All’epoca Renzi, che si trovava di mattina a Taranto, aveva appena letto su Repubblica l’intervista ad Alfredo Mazzei in cui il commercialista napoletano sosteneva che Romeo gli avesse rivelato di aver incontrato Tiziano Renzi in una bettola romana con un ingresso riservato. A quel punto chiama il padre, incurante o forse all’oscuro del fatto che potesse essere intercettato, e inizia la lunga conversazione in cui i due riepilogano fatti e avvenimenti dell’inchiesta CONSIP in previsione dell’interrogatorio di Tiziano, indagato per traffico di influenze illecite. Qui arriva la Madonna di Medjugorje, come racconta Marco Lillo nell’articolo sul Fatto:
(Renzi) Dice al padre che “è una cosa molto seria” e gli intima: “Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje”. Tiziano, che è devoto alla Madonna e crede nelle sue apparizioni, lo ferma: “Non devi dire così”.
Come si vede, la frase completa contiene un riferimento preciso: il giro di merda non è “di Medjugorje“, ma “di Firenze per Medjugorje“. Non solo: prima Renzi fa riferimento a una “questione della Madonnina”. Di cosa parla? Nei resoconti dei giornali dei giorni successivi all’interrogatorio di Tiziano Renzi si racconta che Luigi Marroni, a.d. di Consip ed ex dirigente della sanità toscana, disse ai pubblici ministeri di Napoli di aver incontrato il padre di Matteo nel marzo 2016 in piazza Santo Spirito a Firenze. Nell’occasione, secondo Marroni, Tiziano avrebbe chiesto a Marroni di accontentare le richieste del suo amico Carlo Russo, che gli veniva raccontato come persona di sua fiducia e gli era stato presentato in una precedente occasione dallo stesso padre di Renzi.
Cos’è il giro di merda per Medjugorje
Tiziano Renzi davanti ai magistrati non nega di aver incontrato Marroni in piazza Santo Spirito a Firenze ma contesta la ricostruzione dell’a.d. di Consip. «L’ho visto solo per ribadire una vecchia richiesta, fatta quando Marroni era assessore alla Sanità in Toscana», mette a verbale Renzi senior, giurando di aver domandato al manager pubblico solo di intercedere per aiutare un’associazione di volontariato fiorentina a «piazzare» una statuetta della Madonna di Medjugorje nel cortile dell’ospedale pediatrico Meyer nel capoluogo toscano.
Insomma Tiziano ha parlato di una questione che riguardava una Madonnina. Ovvero proprio la “questione della Madonnina” evocata da Matteo Renzi nella telefonata al padre. Il quale deve aver raccontato prima al figlio quello che dirà dopo ai magistrati, ovvero che nell’occasione dell’incontro con Marroni di cui si parla su tutti i giornali avevano parlato della questione della Madonnina da piazzare all’ospedale. In effetti è la stessa versione data da Tiziano ai magistrati. Compreso questo, si comprende anche cosa intenda l’ex premier quando parla di “giro di merda di Firenze per Medjugorie“.
I pellegrinaggi di Tiziano Renzi a Medjugorje
Matteo Renzi sta infatti parlando delle attività fiorentine del padre di organizzazione dei pellegrinaggi per Medjugorie, di cui Tiziano è un devoto partecipante. Ricapitolando: al mattino, insieme al caffè, Matteo legge sul giornale l’intervista ad Alfredo Mazzei in cui il commercialista già tesoriere del PD napoletano dice che il suo amico Alfredo Romeo gli ha detto di aver incontrato Tiziano Renzi in una bettola con due ingressi a Roma. Questo può essere anche una vanteria di Romeo o un’invenzione di Mazzei (ma perché?), però il figlio, pur sapendo che il padre è indagato e probabilmente intercettato, pensa subito che sia vero e telefona al padre per chiedergli conto della questione. En passant, lo avverte che per questa vicenda non potrà tirare fuori vicende come quella della Madonnina a Firenze o i suoi giri “di merda” per Medjugorje, visto che è una cosa seria. Il padre, che probabilmente non capisce fino in fondo cosa intende il figlio, gli risponde “non dire così”, pensando che Renzi ce l’abbia con Medjugorje e non con lui.
Ma la Madonnina all’ospedale, direte voi, com’è finita? Il Giornale racconta che all’epoca il Meyer aveva già detto di no alla collocazione della statua nel nosocomio, come voleva l’associazione Il Cireneo e come Tiziano perorava.
Su quel fronte, comunque, nemmeno l’intervento di Renzi senior sortì effetti, perché come hanno spiegato dal Meyer – piazzare un simbolo religioso come la statua della Vergine avrebbe de facto vanificato il lungo e condiviso percorso che ha portato l’ospedale ad avere uno «Spazio dello spirito», un luogo di raccoglimento e preghiera al servizio di tutte le religioni. Anche se con le sue ampie navate il nuovo Meyer può ricordare un’immensa cattedrale, infatti, tutti i simboli religiosi sono raccolti in un unico punto, col risultato che al Meyer oggi è possibile pregare fianco a fianco con persone di altro credo, in un equilibrio che ha sempre retto.
Decideranno i magistrati se la spiegazione fornita da Tiziano Renzi è credibile o se è Marroni a dire il vero. Di certo c’è che Renzi ha ragione quando dice di essere stato troppo duro con il padre in quella telefonata. Lui, da quello che disse quel giorno, non sembrava proprio credergli.