“Non ci può essere opposizione tra lavoro e scelta di maternità”, Mattarella si riferisce a Elisabetta Franchi?

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-13

Le parole del Presidente della Repubblica sembrano far proprio richiamo a quanto detto, la scorsa settimana, dall’imprenditrice sulle scelte della donne da assumere

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Dire a nuora perché suocera intenda. Le parole di Sergio Mattarella sull’occupazione femminile e la maternità sembra avere un obiettivo ben preciso che parte da Elisabetta Franchi (finita nel polverone per sua stessa responsabilità e dichiarazioni discriminatorie su questo tema) e altri imprenditori, imprenditrici e datori di lavoro che limitano l’accesso al mondo del lavoro a donne in “età di maternità”.

Mattarella e il discorso sulle donne e la scelta tra lavoro e maternità

In occasione della seconda edizione degli Stati Generali sulla natalità, il Presidente della Repubblica ha voluto inviare un messaggio che sembra essere molto in linea con le polemiche per quella dichiarazione fatta nei giorni scorsi dalla famosa imprenditrice del settore tessile sulle donne, la maternità e la possibilità di assunzione.

“Il tema è di particolare attualità per le donne che devono affrontare ancora oggi troppi impedimenti e difficoltà per raggiungere una piena parità e un apporto essenziale può venire dalla conciliazione dei tempi di cura della famiglia e dei tempi di lavoro. È questione che interpella anche le imprese e la loro funzione sociale. Non può esservi opposizione tra impegno professionale, attività lavorativa e scelta di maternità. La Repubblica non può privarsi dei talenti della piena partecipazione femminile. Non è il lavoro ad allontanare dalla maternità bensì le carenze a supporto della stessa”.

Un discorso sul tema, ma in antitesi sulla tesi espressa – anche se poi c’è stato il tentativo di modificarla quando è cresciuta la polemica – da Elisabetta Franchi. Sergio Mattarella, infatti, sottolinea che la maternità non possa essere una discriminante per l’assunzione lavorativa delle donne. Perché il tema della natalità in Italia deve andare di pari passo con le politiche e le scelte da parte di chi offre lavoro (sia nel settore pubblici che in quello privato) e mettere dei “paletti” in base alla possibilità che una lavoratrice possa rimanere incinta è l’esatta espressione di un Paese ancora arretrato per quel che riguarda le pari opportunità. Il Capo dello Stato, in chiusura, ha anche sottolineato come anche le politiche per la famiglia devono fare di più affinché questa discriminazione (lesiva per chi la subisce, ma anche per tutto il Paese) cessi di esistere.

(foto IPP/spgr)

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