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La tv russa che interrompe al diretta di Borussia Dortmund-Lipsia per “colpa” dei messaggi contro la guerra

neXtQuotidiano 05/04/2022

La Bundesliga era rimasto uno dei pochi campionati a essere trasmesso anche a Mosca e dintorni. Almeno fino a questo weekend

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“Stop war”, “Stand with Ukraine”. Questi i due messaggi che campeggiano, da settimane, sugli spazi pubblicitari a bordo campo in molti degli stadi europei che ospitano partite dei maggiori campionati e delle principali competizioni continentali (per club e per Nazionali). Messaggi di pace e di vicinanza al popolo ucraino che non sono piaciuti all’emittente russa MatchTV che trasmette (a questo punto trasmetteva) a Mosca e dintorni le partite del campionato tedesco, la Bundesliga. E proprio per via di quei messaggi per chiedere la fine del conflitto, sabato scorso è stata decisa l’interruzione della trasmissione in diretta dell’incontro tra Borussia Dortmund e Lipsia.

MatchTV, la tv russa che sospende la diretta di Borussia Dortmund-Lipsia

La parta era trasmessa sul canale “Match!Calcio3” che fa parte dell’emittente televisiva MatchTV in Russia. Una trasmissione che seguiva gli accordi e i bandi firmati a inizio stagione, con la trasmissione delle partite principali di ogni singola giornata del massimo campionato tedesco. Ma la diretta di Borussia Dortmund-Lipsia è durata meno di 13 minuti. Dopo che sui tabelloni luminosi a bordo campo sono apparsi quei messaggi – “Stop war”, “Stand with Ukraine” -, l’emittente russa ha deciso di interrompere il collegamento, la telecronaca e la trasmissione del match.

“Purtroppo dobbiamo interrompere la trasmissione per motivi al di fuori del nostro controllo. In generale calcio e politica dovrebbero essere tenuti separati. Ma questa regola non è sempre rispettata in Bundesliga”.

Parole pronunciate dal commentatore Igor Kytmanov che ha interrotto la diretta. Una decisione in linea con la censura che sta silenziando tutti i media che non si piegano alle regole decise dal Cremlino e legiferate dalla Duma russa proprio nei giorni successivi all’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Parlare di “guerra”, dunque, è diventato reato a Mosca e dintorni. E anche in questa direzione va letta la decisione di MatchTv: non possono passare messaggi contro la guerra.

 

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