Yara Gambirasio: la perizia dei Ris sul DNA salva Massimo Bossetti?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-23

La risposta è no. Vediamo perché

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«Non si possono diagnosticare in maniera inequivoca le sostanze sui vestiti». A questa frase contenuta nel rapporto dei Ris sulla prova del DNA di Massimo Giuseppe Bossetti si aggrappa disperatamente la difesa del muratore bergamasco, e su questa frase hanno aperto ieri tutti i telegiornali parlando di svolta nella vicenda. Ma quel rapporto è stato già valutato dal giudice. Andiamo con ordine e partiamo dal rapporto del Ris:

Un tomo gigantesco, in alcuneparti apparentemente contraddittorio. Che in alcuni passaggi confermale certezze dell’accusa, ma in altri sembra insinuare il dubbio su altri passaggi cruciali della catena di molecole che tiene imprigionato Bossetti.«Una logica prettamente scientifica, che tenga conto dei non pochi parametri che si è tentato di sviscerare in questa sede, non consente di diagnosticare in maniera inequivoca le tracce lasciate da ignoto1 sui vestiti di Yara», scrivono i carabinieri.A traballare sarebbe la piena sovrapponibilità delle tracce biologiche lasciate sugli abiti del corpo riemerso dal campo di Chignolo e quelle prelevatea Bossetti: soprattutto perché viene messa in discussione la validità del campione iniziale,inevitabilmente sciupato dal tempo trascorso tra la morte della fanciulla e il suo ritrovamento.

Scrivono i Ris:

«Lo studio analitico dei reperti oggetto della presente indagine è stato reso particolarmente difficile dal cattivo stato di conservazione degli stessi e dalla oggettiva complessità dei susseguenti esiti di laboratorio, non sempre ben interpretabili in ragione dell’elevato livello di degradazione biologica delle tracce presenti». E ancora: «L’esposizione prolungata del corpo di Yara alle intemperie ed alle ripetute precipitazioni di carattere piovoso e nevoso ha indubbiamente procurato un dilavamento delle tracce biologiche in origine certamente presenti sui suoi indumenti riducendone enormemente la quantità, compromettendone la conservazione e modificandone morfologia e cromaticità, tutto a svantaggio di una corretta interpretazione» «Purtroppo non è semplice valutare né riprodurre sperimentalmente- con assoluto rigore scientifico – quanto la degradazione del materiale biologico su questi reperti possa aver influenzato 1’attendibilità dei test effettuati»

massimo bossetti yara gambirasio 1
Il problema però è che quel rapporto è stato già valutato nel merito dal giudice per le indagini preliminari, che ha così sentenziato: «Dagli atti risulta essere stata isolata — scrive — una traccia (convenzionalmente definita Ignoto 1) che è stata definita nella stessa relazione tecnica dei Ris di Parma “di ottima qualità”, essendosi conservata grazie al tipo di indumenti su cui è stata ritrovata,gli slip e i leggins, indumenti più interni, meno esposti e quindi più protetti dagli agenti esterni». Insomma, nel merito il Gip ha già risposto. E allora perché la perizia viene fuori soltanto ora? Perché gli avvocati di Bossetti hanno un’udienza davanti al tribunale del Riesame per la scarcerazione del loro assistito. E hanno evidentemente deciso di preparare mediaticamente l’udienza. Cose che capitano.

Leggi sull’argomento: Massimo Bossetti, Yara e la storia delle immagini pedopornografiche nel Pc

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