Il capogruppo della Lega al Senato condannato per spese pazze

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-18

Era accusato di peculato nel processo sulle presunte ‘spese pazze’ coi fondi pubblici dei rimborsi assegnati ai gruppi consiliari della Regione Lombardia

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Il tribunale di Milano ha condannato a un anno 8 mesi di carcere il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, accusato di peculato nel processo sulle presunte ‘spese pazze‘ coi fondi pubblici dei rimborsi assegnati ai gruppi consiliari della Regione Lombardia. Quasi tutti gli imputati sono stati condannati.

Il capogruppo della Lega al Senato condannato per spese pazze

I giudici hanno anche condannato a un anno e 6 mesi Angelo Ciocca, attualmente eurodeputato del Carroccio. Per entrambi la pena è sospesa ed è stata decisa la non menzione. Il presidente del collegio, Gaetano la Rocca, prima di entrare in camera di consiglio ha spiegato che non verrà valutata l’istanza di rinvio avanzata da uno dei difensori in vista delle nuova norma introdotta dal Governo giallo-verde e in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che consentirebbe di derubricare il reato di peculato in quello meno grave di indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici. Il giudice La Rocca ha sottolineato che al momento la nuova non è ancora in vigore.

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il figlio di Umberto Bossi, Renzo, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi e l’ex consigliera di Forza Italia Nicole Minetti ha preso 1 anno e 8 mesi. Stefano Maullu, attualmente europarlamentare di Forza Italia, è stato invece condannato a una pena di 2 anni e 6 mesi, e Alessandro Colucci, deputato del gruppo misto, condannato a 2 anni e 2 mesi. La pena più alta di 4 anni e 8 mesi per Stefano Galli, ex capogruppo della Lega in Regione . Assolti o prescritti invece 5 ex consiglieri.

La condanna per gli ex consiglieri

Al capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, vengono contestate spese pazze per 21.917 euro per ristoranti, pizzerie e altre “spese estranee all’esercizio delle funzioni istituzionali” e “non funzionali all’espletamento del mandato”. L’ex consigliera regionale Nicole Minetti, eletta nel ‘listino’ di Roberto Formigoni, è accusata di peculato per avere speso, in danno delle casse pubbliche, quasi 20 mila euro, anche per pasti in ristoranti di cucina giapponese e per l’acquisto del libro ‘Mignottocrazia’. Al ‘Trota’ Renzo Bossi sono contestate spese per quasi 16 mila euro anche in biscotti, caffé, red bull e altre bevande, brioche farcite, spremute e due spazzolini. All’europarlamentare Angelo Ciocca, noto anche per avere calpestato con la sua scarpa la lettera inviata dalla Ue sull’Italia per la manovra economica, vengono contestati poco più di 5 mila euro, per lo più in coperti tra il 2010 e il 2012.

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