«Marion e Marine Le Pen perderanno al ballottaggio»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-12-10

I sondaggi dicono che le due candidate del Front National sono indietro al ballottaggio anche nelle due regioni in cui erano favorite

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Marine Le Pen e Marion Maréchal-Le Pen potrebbero perdere al secondo turno delle elezioni regionali francesi. Lo scrive oggi il Corriere della Sera citando i sondaggi che circolano in Francia dopo l’affermazione del Front National al primo turno:

Né Marine, né Marion: secondo gli ultimi sondaggi nessuna delle due candidate del Front National vincerebbe al secondo turno delle elezioni regionali francesi che si terranno domenica prossima. Rilevazioni da prendere con cautela, considerata la possibile alta astensione. La presidente Marine Le Pen, capolista in Nord-Pas de Calais-Piccardia, otterrebbe il 47% dei voti contro il 53% del candidato di centrodestra Xavier Bertrand. La nipote Marion Maréchal-Le Pen, che oggi compie 26 anni, si fermerebbe invece intorno al 46% contro il 54% di Christian Estrosi, altro candidato dei «Républicains» di Nicolas Sarkozy, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Se i sondaggi avranno ragione, il voto premierà quindi la scelta del segretario socialista Jean-Christophe Cambadélis e del primo ministro Manuel Valls, accettata a malincuore dal partito del presidente François Hollande: più di 3 elettori socialisti su 4 (il 77% di quanti hanno votato per la gauche al primo turno) manifestano l’intenzione di votare per i «nemici».

La previsione dei sondaggi è più pessimista delle considerazioni effettuate a caldo da Jean Marie Colombani con il Messaggero subito dopo i risultati lunedì scorso. Colombani faceva notare che soltanto Marion Maréchal-Le Pen e Marine Le Pen avevano la possibilità di vincere nelle regioni Nord-Pas de Calais e Provenza-Alpi-Costa Azzurra: «Fate bene i conti. Due francesi su tre non vogliono Marine Le Pen. Smettiamola di raccontare che la Francia è un paese che sta per essere governato dall’estrema destra».

E nelle altre regioni dove il Front National è in testa?
Non credo che abbia nessuna possibilità. Il totale dei voti alla gauche, a livello nazionale, è di circa il 37 per cento. Considerando anche i risultati regionali della destra, i candidati del Front National non hanno possibilità di vincere al secondo turno. (Intervista a Jean Marie Colombani di Francesca Pierantozzi, Il Messaggero, 7 dicembre 2015)

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I risultati del primo turno delle elezioni regionali in Francia (Repubblica, 7 dicembre 2015)

In ogni caso va ricordato che nonostante gli attentati di Parigi abbiano garantito un cospicuo serbatoio di voti a Marine Le Pen, il suo partito non ha sfondato proprio a Parigi, dove i voti al Front National sono stati infatti espressi con parsimonia nei venti arrondissements (distretti municipali) della metropoli, la quale conta due milioni e mezzo di abitanti. Nell’insieme della Francia il partito di Marine Le Pen ha ottenuto il 28% al primo turno delle regionali di domenica scorsa. Sulle rive della Senna si è dovuto accontentare di un terzo: 9,65%. Un quoziente modesto che figura al quarto posto, dopo quello del centro destra, dei socialisti e dei Verdi. Parigi ha deluso la famiglia Le Pen. E ha rassicurato molti francesi. Perfino  l’11° arrondissement, dove sono avvenuti i massacri di gennaio a Charlie Hebdo e di novembre al Bataclan, ha lesinato i voti al Front National. Non gli ha dato più del 7,49%. Neppure un terzo del risultato nazionale. Ma allora qual è il segreto di Marine? Per scoprirlo basta dare un’occhiata a questa infografica pubblicata dalla Stampa che si basa su un calcolo di Bloomberg:

Bloomberg ha confrontato il risultato di domenica del Front National con il tasso di disoccupazione regione per regione: quanto più è alta la percentuale dei senza lavoro, tanto più forte è il successo dell’estrema destra. Vero è che le dodici grandi aree nate dalla nuova divisione amministrativa sono grandi e complesse, eppure il risultato migliore la Le Pen lo incassa nel Nord-Pas-de-Calais, poi in Provenza, in Alsazia e Lorena, nel Languedoc, zone in gran parte rurali, dove la disoccupazione supera il dieci per cento e non sempre note per le tensioni etniche. Insomma, nella vittoria della Le Pen c’è anzitutto la sofferenza di una nazione che punisce i due grandi partiti che in questi anni l’hanno governata con scarsi risultati: i socialisti e l’ex Ump di Nicolas Sarkozy.

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L’infografica della Stampa su tasso di disoccupazione e voti al Front National (9 dicembre 2015)

Insomma, è la disoccupazione a far vincere Marine Le Pen, non il terrorismo. La disoccupazione è di sette decimali sotto a quella italiana (10,8 contro l’11,5 per cento) e però calmierata da un esercito di dipendenti pubblici nell’amministrazione centrale e locale. L’Europa è avvertita.

Leggi sull’argomento: Marine Le Pen, Matteo Renzi e il gioco al massacro dell’Europa

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