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Mario Cerciello Rega: senza pistola perché fuori servizio?
Alessandro D'Amato 31/07/2019
Le telecamere che non ritraggono la rissa, l’auto lasciata incustodita, Pompei che dice di essere “amico delle guardie”: gli altri punti oscuri della vicenda di Mario Cerciello Rega. Con l’ipotesi che fosse fuori servizio (e per questo senza pistola). E il mistero degli omissis
Mario Cerciello Rega era fuori servizio nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, quando è stato chiamato con Andrea Varriale per il Cavallo di Ritorno di cui era stato vittima Sergio Brugiatelli e che poi ha portato al suo omicidio da parte di Elder Finnegan Lee e Gabriel Natale-Hjorth? A scriverlo oggi è il Corriere della Sera che ricapitola i punti oscuri della vicenda dopo la conferenza stampa del comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro.
Mario Cerciello Rega: senza pistola perché fuori servizio?
Fulvio Bufi scrive che secondo la nota di servizio di Varriale c’è anche Cerciello, anche se nell’ordinanza del gip il nome del vicebrigadiere non compare. I militari fuori servizio ritrovano Italo Pompei e in scooter lo bloccano: «Non ha documenti e senza alcun motivo ci diceva di essere “amico delle guardie”». C’è anche Brugiatelli con lui, ma hanno già le sue generalità e non gli viene chiesto altro.
Cerciello ricompare negli atti ufficiali per la comunicazione ricevuta sul suo telefono alle 2.10, quando dalla centrale operativa si decide di inviare la pattuglia in borghese a recuperare lo zaino di Brugiatelli. Che ha contattato i pusher, ha ricevuto la richiesta di soldi e droga e si è rivolto al 112. L’auto arrivata dalla caserma Monteverde (competente per territorio) darebbe nell’occhio. Cerciello intanto fa un breve salto in caserma per portare del gelato ai colleghi, mentre Rosa Maria Esilio, sua moglie, lo chiama e gli chiede s edavvero non può fare a meno di andare fuori quella sera.
«Ma non è corretto dire che fosse in servizio in caserma», precisa Gargaro. In ogni caso, Cerciello gira senza pistola e in nessuno di questi frangenti la recupera in caserma. L’arma verrà trovata sotto chiave nel suo armadietto: «Forse l’aveva dimenticata, solo lui potrebbe dirlo». Alle 2.30 circa, Varriale e Cerciello, con Brugiatelli, vanno all’appuntamento.
Niente video dell’aggressione a Varriale e Cerciello?
Fiorenza Sarzanini invece prima racconta che non ci sono video dell’aggressione dei due americani ai due carabinieri. Spiega poi che generalmente in questi «cavalli di ritorno» il derubato viene mandato all’incontro e i carabinieri restano nascosti. E invece in questo caso viene seguita una diversa procedura, addirittura lasciando la vettura di servizio.
Ufficialmente Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale sono in servizio, presenti all’una di notte in piazza Mastai dove Brugiatelli racconta di essere stato derubato del borsello. Vanno via e poi vengono richiamati quando devono andare con lo stesso Brugiatelli a tentare di recuperare quanto gli è stato portato via. Ci sono due elementi che sembrano smentire questa versione. Nella sua ordinanza di arresto dei due statunitensi il gip Chiara Gallo afferma che soltanto Varriale è nella piazza.
E ancora: la circostanza rivelata ieri sul fatto che Cerciello fosse senza pistola, potrebbe in realtà nascondere che fosse fuori servizio. E dunque bisognerà chiarire ogni suo spostamento fino alla decisione di coinvolgerlo nell’operazione di recupero.
Se Cerciello Rega aveva dimenticato la pistola in caserma, come mai si è deciso di farlo partecipare comunque all’intervento? Secondo la versione fornita dell’Arma «si tratta di operazioni semplici, ne vengono fatte decine al mese, i rischi sono ridotti al minimo». Una posizione che stride con quanto dichiarato ieri dal comandante provinciale Francesco Gargaro sul fatto che «quella sera in zona c’erano quattro pattuglie, che non dovevano essere visibili per non pregiudicare l’operazione e sono intervenute pochi minuti dopo».
Infine c’è la questione dell’omissis. Ieri durante la conferenza stampa è stato chiesto perché c’è un omissis nella risposta di Brugiatelli che descrive cosa c’è dentro lo zaino. La risposta è stata che nell’ordinanza non c’è nessun omissis. Invece l’omissis c’è.
Oggi Fiano scrive che gli inquirenti assicurano che vuole solo indicare altri dati non rilevanti. Ma se non sono rilevanti perché omissarli?
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