L’ultima di Mario Adinolfi: “Paola Egonu è egocentrica, pararsi dietro il razzismo è una furbata”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-16

Ecco cosa ha scritto su Twitter Mario Adinolfi sul caso di Paola Egonu e delle sue lacrime a bordo campo dopo la partita con gli Usa

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Gli haters hanno vergognosamente puntato il dito contro Paola Egonu dopo la sconfitta delle azzurre della pallavolo femminile nella semifinale mondiale contro il Brasile, prendendo di mira la fuoriclasse con insulti intrisi di odio razzista. La 23enne si è sfogata ieri a bordo campo col suo procuratore, dopo il non del tutto consolante successo contro gli Stati Uniti nella finale per il terzo posto: “Non puoi capire, non puoi capire – ha detto in lacrime l’azzurra– mi hanno chiesto anche se fossi italiana, questa è la mia ultima partita in Nazionale”.

Mario Adinolfi sulle lacrime di Egonu: “Egocentrica, è criticabile come ogni altra atleta. Pararsi dietro il razzismo è una furbata”

E se a considerazioni discriminatorie e volutamente offensive come quelle subite da Egonu dovrebbero seguire esclusivamente atti e/o parole di condanna e rifiuto, questo non è affatto scontato per qualcuno che, ancora una volta, non manca di rendere l’odio e l’emarginazione il proprio pane quotidiano. Quel qualcuno è Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia ma, soprattutto, produttore indiscusso di opinioni velenose e discutibili. Sul caso di Egonu e delle sue lacrime a bordo campo ha scritto su Twitter: “Paola Egonu è egocentrica, si parla solo di lei, nessuno conosce il nome di un’altra qualsiasi pallavolista azzurra, ma si lamenta d’essere al centro dell’attenzione quando l’Italia non vince. Pararsi dietro al razzismo è una furbata, è criticabile come qualsiasi altra atleta”.

Dunque, per Mario Adinolfi il fatto che Egonu venga “accusata” di non essere italiana e per questo insultata non sarebbe razzismo, ma una semplice “critica” che la pallavolista dovrebbe accettare di buon grado vista la sua maggiore fama rispetto alle colleghe (cosa, anche questa, di cui l’azzurra sarebbe colpevole in quanto “egocentrica”). E il dolore derivante da questi insulti razzisti, che poi sfocia comprensibilmente in sfogo quando l’adrenalina viene liberata, altro non sarebbe che una “furbata”, una trovata studiata a tavolino per praticare del vittimismo. Insomma: ancora una volta Adinolfi non solo dimostra di non aver centrato il punto, ma pure di non aver capito proprio niente di quanto accaduto.

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