“Vivo alla giornata, certamente ho paura”, il racconto di Marina Ovsyannikova a “Che Tempo che Fa” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-28

La donna simbolo della protesta più eclatante contro la guerra in Ucraina è stata ospite in collegamento di Fabio Fazio

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Quell’immagine di lei che irrompe durante la diretta televisiva su Channel One rappresenta una delle tante storie parallele alla guerra in Ucraina. Con quel gesto, è diventata una dei tanti simboli attorno a questo conflitto, riuscendo a mettere in evidenza – così come le migliaia di persone arrestate perché scese in piazza contro le decisioni di Putin di invadere l’Ucraina – come non tutti i russi stiano dalla parte del Cremlino. E oggi, a due settimane da quel gesto, l’ex dipendente del primo canale russo ha raccontato la sua storia a Fabio Fazio.

Marina Ovsyannikova, l’intervista a “Che Tempo che Fa”

In collegamento con “Che Tempo che Fa” (su RaiTre), Marina Ovsyannikova ha raccontato i giorni che hanno preceduto quel suo gesto simbolico (per cui è stata multata e per cui rischia ancora di finire in carcere per una pena massima di 15 anni):

“Il giorno prima della protesta sono andata in cartoleria, ho comprato i pennarelli e ho scritto sia in inglese che in russo il cartello di protesta. Quando è iniziata la guerra avevo deciso fin dal primo giorno di licenziarmi, perché avevo capito che il mio punto di vista non corrispondeva con la linea editoriale”.

Un pensiero già espresso in precedenza, anche in quel famoso video registrato prima del gesto in cui si era detta stanca di dover partecipare a un circo mediatico fatto di menzogne e bugie. E non solo sulla guerra in Ucraina. E la donna, madre di due bambini, ha anche spiegato come ora a Channel One – dopo il suo gesto – nessun evento venga più trasmesso in diretta, ma con un ritardo di un minuti per “correre ai ripari”. Ma il suo pensiero è rivolto alla quotidianità sua e della sua famiglia:

“Non so cosa accadrà domani quando mi sveglierò: vivo alla giornata, e forse è meglio. Certamente ho paura. Sono una persona normale, un’abitante di Mosca, ho due figli che tiro su da sola e ho paura più per loro che per me stessa. Potrebbero aggredirli a scuola, o per strada”.

L’intervista poi si sposta sulla libertà di informazione in Russia. Marina Ovsyannikova ha raccontato verità già palesi, fatte di censura e impossibilità per molti cittadini di abbeverarsi a fonti non governative e non filo-Putin. Ma lei non lascerà il suo Paese.

“Se tutte le persone ragionevoli, colte, preparate lasciano questo Paese, chi rimane? E dunque io voglio pensare al futuro del mio Paese. Non ho mai pensato alla possibilità di emigrare. Sono patriota e mio figlio è un patriota ancora più grande di me”.

Il tutto deve essere portato avanti con il dialogo, senza portare avanti battaglie ideologiche che – secondo lei – sono estremiste: come il bandire eventi relativi a storiche figure russe. Perché le decisioni di un uomo, Putin, non possono sopprimere tutta la Russia e la sua storia.

(foto e video: da “Che Tempo che fa”)

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