La bufala dell’intossicazione da marijuana in una chiesa di Chieti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-19

È una storia divertentissima che tutti vorremmo fosse vera, ma quella dei vecchietti e del giovane parrocco intossicati perché hanno inalato i fumi di marijuana dal turibolo è un vecchio pesce d’aprile che risale al 2013

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Ci sono storie talmente assurde che è impossibile che siano vere ed eppure lo sono. I casi però sono pochi, generalmente le notizie assurde lo sono perché sono assolutamente false. Prendiamo ad esempio la storia dei fedeli intossicati durante una messa perché qualcuno avrebbe sostituito l’incenso con della marijuana. L’episodio, raccontato ieri dal Giornale  e da Yahoo notizie e successivamente ripreso da molte testate online sarebbe avvenuto a Chieti.

La strana storia dell’intossicazione durante una “funzione infrasettimanale”

Il riassunto è questo: in una non meglio precisata parrocchia di Chieti, durante una funzione religiosa (non si sa se una messa o un funerale o altro) i fedeli e il parroco sarebbero rimasti intossicati perché ignoti avrebbero sostituito l’incenso con della marijuana. Per la precisione si trattava di un cannabinoide sintetico noto come JWH-122 (che esiste realmente). Dopo la messa il parroco e alcuni fedeli di una “piccola parrocchia di Chieti” sarebbero finiti al pronto soccorso a causa di questo strano scherzo.

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Secondo il Giornale tutti presenti sono rimasti intossicati e poco dopo sono entrati in stato confusionale ma dopo essere andati al Pronto Soccorso  sono stati dimessi senza problemi. Più ricco di informazioni il “reportage” di Yahoo notizie che ci spiega che a farne le spese è stato un giovane parroco che avrebbe messo nell’incensiere alcuni “grammi di marijuana”. L’intossicazione non si sarebbe resa subito manifesta ma solo grazie al provvido intervento della perpetua, che ha trovato il parroco in stato confusionale l’uomo sarebbe andato al pronto soccorso dove si sono recati anche i “pochi vecchietti” che avevano assistito alla funzione.

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Yahoo poi fornisce ulteriori elementi sul “giovane parroco”  dicendo che «si era infatti fatto conoscere dopo che aveva organizzato una tendata prima dell’esame di maturità di alcuni giovani per permettergli di vivere un’esperienza più vicina a Dio in occasione della notte prima degli esami».

Un pesce d’aprile di cinque anni fa

Ci sono molti dettagli che non tornano. In primo luogo non risultano esserci casi di intossicazione da fumo passivo di marijuana (il cannabinoide sintetico in questione però era stato indicato nel 2015 come causa di un’intossicazione alimentare). Inoltre l’incenso non viene usato per tutte le celebrazioni eucaristiche, e fatto salvo che sia trattato di un funerale la funzione “infrasettimanale” non è mai stata celebrata. I Carabinieri di Chieti non hanno notizie di nessuna richiesta di intervento, ma potrebbe essere stata chiamata un’altra Compagnia. Dal Pronto Soccorso di Chieti però non confermano di alcuna intossicazione e fanno sapere che pare si tratti di una bufala periodica.

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La stessa identica storia infatti, con protagonista il giovane prete di Chieti che organizza “tendate” con i diplomandi risulta essere stata pubblicata nel 2013. Per la precisione il 1 aprile. Una circostanza che lascia intendere che si trattasse di un pesce d’aprile, anche perché non esiste nessuna parrocchia di San Giacomo a Pizzoli (esiste invece una chiesa) e non esiste nessuna chiesa di Sant’Agostino. Il parroco inoltre non si chiama Padre Andrea. Non si sa per quale motivo Yahoo e il Giornale (e dopo di loro molti altri) hanno ripreso la “notizia” che altro non è che un rimaneggiamento di una storia di cinque anni fa pubblicata per scherzo.

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La bufala ha dimensioni internazionali visto che anche in Spagna ne circola una versione che ogni tanto torna a galla. Protagonisti dello scherzo due non meglio imprecisati giovani che avrebbero messo della marijuana nel gigantesco turibolo della Cattedrale di Santiago de Compostela. Anche quella però è una balla. Per i più fedeli al culto della marijuana esiste però una congregazione “religiosa”: le Sister of the Valley.

Leggi sull’argomento: Quelli che dicono che la morte di Megalizzi è una bufala

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