Il consigliere regionale arrestato per ‘ndrangheta ad Aosta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-23

Il sodalizio è riconducibile anche alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria.

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Nell’ambito dell’operazione ‘Geenna’ finalizzata a contrastare infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, i carabinieri hanno arrestato anche il consigliere regionale Marco Sorbara, eletto nelle fila dell’Union Valdotaine. Lo si apprende da fonti investigative. Già assessore comunale di Aosta, Sorbara è stato condotto in carcere.

Il consigliere regionale arrestato per ‘ndrangheta ad Aosta

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, hanno documentato per la prima volta che “la ‘ndrangheta era operativa con una propria stabile struttura ad Aosta, infiltrando pesantemente il tessuto economico, sociale e politico della regione”. Il sodalizio è riconducibile anche alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria.

cerimonia di affiliazione ndrangheta
Le cosche nel mondo (da Blogosfere.it)

Ci sono anche Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta, tra gli arrestati nell’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. I carabinieri li hanno presi in consegna questa notte nell’ambito dell’operazione Geenna.

I riti di affiliazione della ‘ndrangheta

Il 20 gennaio 2015 venne ritrovato anche un Codice di San Luca, il rito di affiliazione alla ‘ndrangheta, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Dda di Roma che hanno portato a scoprire l’esistenza di una cosca che operava direttamente nella Capitale. Gli appunti, contenuti in un quaderno sequestrato insieme a circa 600 chilogrammi di cocaina e hashish e a diverse armi da fuoco, opportunamente decifrati, hanno svelato i contenuti e gli arcaici meccanismi procedurali che regolano il rito di affiliazione, la cui veridicità fino ad ora, sottolineano gli investigatori, era sospesa tra la tradizione e la leggenda.

Emergono anche contatti con la massoneria dalla indagine sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Secondo gli inquirenti, alcuni indagati avevano cercato di instaurare rapporti con le logge valdostane per accrescere il loro potere. Lo si apprende da fonti investigative. Da una conversazione intercettata, in particolare, emerge l’intenzione di scalare le gerarchie di una loggia per poi fare iscrivere imprenditori e professionisti.

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