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Marco Gervasoni perquisito per l’indagine sulle minacce a Mattarella
neXtQuotidiano 11/05/2021
il professore dell’Università del Molise perquisito nell’ambito dell’indagine per minacce a offese al presidente della Repubblica Sergio Mattarella è Marco Gervasoni

E’ Marco Gervasoni il professore romano dell’Università del Molise perquisito nell’ambito dell’indagine per minacce a offese al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dai carabinieri del Ros del Reparto Anticrimine, coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito. Storico e saggista, già direttore scientifico della Fondazione Craxi, Gervasoni insegna Storia contemporanea all’università del Molise. Il professore è conosciuto sui social per le sue sparate contro Bergoglio, ma anche per le sue frasi sul fascismo:
#Gervasoni pare sia indagato per insulti social a #Mattarella e #Feltri lo difende. Uno che insulta come un bulletto delle medie, che augura la morte al papa perché “troppo di sinistra” e che esprime nostalgia del fascismo come puoi difenderlo? pic.twitter.com/CfzPko5JVc
— L’impertinito (@Zetaricordi) May 11, 2021
nel settembre 2019, un tweet gli era costato l’interruzione del rapporto con la Luiss, dove insegnava – a contratto – Storia comparata dei sistemi politici: “Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso” la frase ‘incriminata’.
Quando Gervasoni fece una figuraccia sessista con Elly Shlein
Da grande uomo (di cultura) qual è l’editorialista del Giornale e professore di Storia contemporanea all’Università del Molise Marco Gervasoni usò una poderosa argomentazione per criticare Elly Schlein. Il professore dall’alto della sua sapienza aveva twittato: “Ma che è, n’omo?”:
— Marco Gervasoni (@marco_gervasoni) September 5, 2020
La tesi di Gervasoni è stata poi difesa con motivazioni altrettanto ineccepibili:
A me fanno schifo e non ho nessun timore a dirlo
— Marco Gervasoni (@marco_gervasoni) September 5, 2020
Qualcuno gli ricorda che “Lui è uno Zio Fester che non ce l’ha fatta” ma anche se vi vogliamo fornire una prova fotografica non è questo il modo giusto di difendere Elly Schlein.
Perché Elly è una donna ma potrebbe essere anche un uomo e sarebbe la stessa cosa. Non dovrebbe essere giudicata per il suo genere, le sue fattezze o il suo look ma per quello che dice e che fa. Non è infatti una showgirl ma un politico, ed è venuto il presidente Bonaccini a ricordarlo.
Ma la cosa più bella è che lo stesso Gervasoni che qualche ora prima diceva delle donne ” racchie ecologiste e speronamotovedette” che facevano schifo e non aveva timore nell’affermarlo si aggrappa disperatamente come un naufrago al salvagente bucato che gli arriva da Dagospia. “Solo Dago poteva capire l’esperimento di psicologia sociale e politico che ho messo in atto. Bravo!”.
La finissima toppa peggiore del buco è che il fine intellettuale ha provocato volutamente offendendo la Schlein perché sapeva che lo avrebbero insultato per il suo aspetto fisico. Ma non ce n’è mica bisogno. Basta ricordare che non è la prima volta che Gervasoni usa argomentazioni sessiste. Ad esempio, lui che era convinto che dietro la strage di Hanau ci fosse lo zampino dei servizi segreti e di Angela Merkel, la chiama in’un altra occasione elegantemente culona; deve essere un altro esperimento sociale vero?
La faccia del professore è davvero l’ultimo dei problemi.