La mappa delle zone gialle e arancioni e delle restrizioni regione per regione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-09

Una mappa delle zone gialle e arancioni e delle restrizioni per il Coronavirus SARS-COV-2 e per fermare COVID-19. La mappa delle restrizioni vede l’Italia divisa in due tra zona arancione, dove gli spostamenti in entrata e in uscita sono possibili solo per lavoro, salute o necessità

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Repubblica pubblica oggi una mappa delle zone gialle e arancioni e delle restrizioni per il Coronavirus SARS-COV-2 e per fermare COVID-19. La mappa delle restrizioni vede l’Italia divisa in due tra zona arancione, dove gli spostamenti in entrata e in uscita sono possibili solo per lavoro, salute o necessità, gli asili, le scuole e le università sono chiusi, i bar e i ristoranti sono chiusi dalle 18 alle 6 e i grandi negozi e i centri commerciali sono chiusi in festivi e prefestivi.

La mappa delle zone gialle e arancioni e delle restrizioni regione per regione

Il quotidiano spiega che il governo ha seguito tre criteri: il primo riguarda l’incidenza cumulativa per 100mila abitanti e significa che nelle province inserite nella zona arancione c’è stato un numero superiore ad altrove di casi di Coronavirus. Poi si è valutata la circolazione autoctona del virus: in quelle aree il COVID-19 è presente senza che si sia potuto ricostruire un collegamento di molti dei casi con quelli delle zone dei primi focolai italiani, il Lodigiano e Vo’ Euganeo. Infine esiste anche un fattore geografico, cioè la vicinanza ad aree colpite in modo importante.

 

mappa restrizioni zone chiuse gialle arancioni
La mappa delle restrizioni tra zone gialle e zone arancioni (La Repubblica)

La Stampa spiega oggi che la principale regola da tenere in qualsiasi regione italiana è restare a casa e uscire esclusivamente per motivi strettamente necessari.

La scommessa è sull’efficacia del contenimento nelle zone del Nord che sono state cinturate, la Lombardia e le 14 province. I risultati vanno misurati sulla tenuta delle terapie intensive. Oggi la centrale acquisti della Pubblica amministrazione Consip dovrebbe dare l’ok alla Protezione civile per un acquisto di cinquemila ventilatori e respiratori polmonari. Conte ha parlato di un incremento delle linee produttive italiane. Anche perché all’estero, Paesi come la Francia e la Germania si sarebbero già predisposti e a destinare a un utilizzo esclusivamente domestico le proprie produzioni. Al ministero della Salute, come spiegato dal ministro Roberto Speranza, c’è fiducia sulla capacità quasi totale di coprire i necessari interventi in terapia sub-intensiva. Sulle unità intensive invece si sta facendo il possibile: riconversione di interi reparti ospedalieri, numero di posti letto aumentati.

Riuscire a recintare, al massimo, i casi nelle zone più critiche, con le terapie rinforzate e concentrate in una determinata area, potrebbe aiutare ad aumentare il numero di guarigioni. Il passo successivo sarebbe di alleggerire la pressione a Nord e trasferire la strumentazione per la terapia intensiva al Centro e al Sud, se diventasse necessario farlo. La trincea di questa che il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha definito una vera e propria guerra, si sposterà di volta in volta, seguendo il dilagare del virus e dei comportamenti irresponsabili dei singoli. Gli aperitivi e le gite spensierate dei lombardi in Liguria e in montagna a sciare, mentre la conta delle vittime negli ospedali non si fermava, sono state tra i motivi dell’irrigidimento delle misure. E Conte è pronto a inasprirle ulteriormente se dovesse servire, se cioè le fughe verso Sud dovessero proseguire. Le ordinanze dei governatori, le immagini di polizia e militari appostati ad accogliere chi proviene da Nord, danno già l’idea di cosa potrebbe succedere.

In realtà, fanno notare dal governo, basta leggere attentamente l’articolo 4 del decreto. Si dà ai prefetti il potere di coordinare gli interventi di polizia, vigili del fuoco e soldati per accertarsi che le restrizioni siano rispettate. La Fondazione Studi Consulenti dei Lavoro ha pubblicato una tabella riepilogativa per i lavoratori con le regole di comportamento da seguire nella zona gialla e in quella arancione in base ai provvedimenti disposti dal DPCM 8 marzo 2020 dentro e al di fuori della aree a contenimento rafforzato.

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