Manlio Di Stefano e il M5S che vuole più discariche nel Lazio

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-11

L’onorevole chiede ad Omnibus che la Regione Lazio faccia nuove discariche e nuovi impianti di trattamento dei rifiuti per risolvere l’emergenza dei rifiuti di Roma. Ma i 5 Stelle non erano quelli del no alle discariche e del no a nuovi TMB?

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Cosa vuole fare il MoVimento 5 Stelle per risolvere il problema della raccolta dei rifiuti di Roma? Il discorso non riguarda solo l’attuale emergenza e le operazioni di pulizia straordinaria ma la gestione dell’ordinario. In questi mesi il Comune di Roma ha più volte ripetuto alla Regione – che sta stilando il nuovo piano dei rifiuti – che non sono necessari nuovi impianti. Oggi a Omnibus Manlio Di Stefano è riuscito a sconfessare da solo tutta la linea del M5S sui rifiuti.

Manlio Di Stefano e le discariche sottodimensionate

Questa mattina l’onorevole Di Stefano ha dibattuto con il senatore Stefano Esposito (che è stato consigliere comunale a Roma) sulla questione dei rifiuti romani. Dove portarli? Al momento la soluzione adottata è quella di portare – pagando – una parte in Austria mentre altre eccedenze vengono ripartite tra i vari impianti di trattamento della Regione. Roma Capitale utilizza quindi gli impianti costruiti sui territori di altri comuni per smaltire la propria immondizia.

Manlio Di Stefano e le discariche che non ci… di next-quotidiano
Nel libro dei sogni dei 5 Stelle c’è l’aumento della raccolta differenziata con tariffa puntuale e porta a porta per andare verso il “rifiuto zero”. Va da sé che questi obiettivi ambiziosi non possano essere raggiunti nell’arco di pochi anni, tanto più che in una grande città come Roma mettere in piedi un servizio di raccolta rifiuti porta a porta davvero efficiente non è cosa facile. Di nuovo si torna alla domanda su come gestire il passaggio dalla situazione attuale a quella ideale.

Cosa ha capito Di Stefano del piano dei rifiuti regionale

Il deputato a 5 Stelle ha spiegato che il piano dei rifiuti attualmente in vigore è vecchio perché è stato elaborato nel 2012. Quello che Di Stefano non ha capito, o forse ignora completamente, è che si tratta di un documento che mira a prevedere l’andamento della produzione dei rifiuti nel corso degli anni in base ad alcuni dati demografici e agli impegni presi dalle Province per la riduzione della produzione dei rifiuti. Il piano, che dura cinque anni e quindi “scadrà” alla fine del 2017, non si limita a fotografare la situazione del 2012 ma calcola l’aumento del fabbisogno e le capacità di smaltimento.
manlio di stefano emergenza rifiuti roma -2
Secondo quel piano “gli impianti di trattamento TMB sono già dal 2016 sufficienti per le esigenze di trattamento del rifiuto urbano indifferenziato della Regione”. Non è quindi necessario – per la Regione – costruire nuovi impianti. AMA, la municipalizzata dei rifiuti, ne possiede due: uno a Rocca Cencia e uno in via Salaria. La produzione dei rifiuti attuale è allo stesso livello di quella registrata durante l’amministrazione Marino, due anni fa. Roma produce attualmente un milione e settecentomila tonnellate di rifiuti in un anno. Il piano rifiuti del Comune calcola che l’impiantistica esistente sia in grado di trattare all’incirca la stessa quantità di rifiuti.

Roma non ha una discarica

Come ha spiegato Estella Marino, ex assessore all’ambiente della giunta Marino, la situazione di emergenza è dovuta al fatto che gli impianti di trattamento non lavorano sette giorni su sette “accaventiquattro” (come ama dire la Raggi). Basta un piccolo inconveniente, o due ponti festivi consecutivi per inceppare una macchina che è già in equilibrio precario. Inoltre Roma non ha una sua discarica e quindi l’immondizia prodotta dai romani viene inviata in altre discariche in Lazio o in Austria oppure bruciato in termovalorizzatori come quello di Colleferrro, oppure a Ravenna.

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Il ciclo dei rifiuti a Roma (La Stampa, 10 maggio 2017)

La brillante soluzione di Di Stefano è quella di aprire più impianti e più discariche in Lazio per risolvere il problema dei rifiuti di Roma. Insomma i 5 Stelle sono contro la costruzione di nuovi impianti e di nuovi termovalorizzatori (e del resto pure la Regione ritiene non siano necessari né gli uni né gli altri) ma al tempo stesso vorrebbero che fosse la Regione a farsi carico della decisione di aprirne altri. Altrove però, perché quelli da aprire a Roma dovrebbero essere decisi di concerto con l’Amministrazione Comunale che dovrebbe individuare le aree. Ma il M5S di Roma – che governa in quasi tutti i Municipi – non vuole prendersi la responsabilità di far costruire nuovi TMB o una discarica. In attesa che l’ambizioso piano del Comune vada a regime le discariche vanno fatte, lo dice Di Stefano, però meglio fare da un’altra parte.

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