Dal porto di Trieste alla terapia intensiva: la storia del no green pass che ora ha “aperto gli occhi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-01

Un 52enne che manifestava contro il Green Pass al porto di Trieste ora si ritrova contagiato e ricoverato in terapia intensiva: “Ho avuto paura, adesso respiro meglio. Ma il certificato verde resta una porcheria”

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Prima era a protestare al varco 4 del Molo Settimo del Porto di Trieste, “baluardo” della manifestazione anti Green Pass. Adesso è in un letto di ospedale, in terapia intensiva, con i polmoni aggrediti dal Covid e una nuova consapevolezza. “Adesso respiro meglio e mi sto rendendo conto della pericolosità della malattia. Ora che sono in ospedale ho aperto di più gli occhi”, dice al quotidiano Il Piccolo Cristian, 52enne lavoratore portuale che è anche tra i fondatori del Clpt, organizzazione che ha messo in piedi le proteste. Si è sposato meno di due mesi fa, e ha un figlio. Non è chiaro se sia rimasto contagiato proprio durante i sit-in, o se abbia contratto il virus in un altro momento: ciò che è certo, però, è che non si è mai vaccinato.

“Una scelta libera”, sostiene ancora, ma che per il momento gli è costata un ricovero e un casco Cpap che gli fornisce l’ossigeno senza il quale morirebbe. “Ho avuto paura – ammette – ma adesso mi sento tranquillo perché qui ci sono medici e infermieri”. Cristian ha avuto la febbre a 38,5 gradi ed è sottoposto a ventilazione assistita. A sua discolpa precisa di non aver mai negato la pericolosità del Covid: “Vedo però i pazienti che sono qui e stanno male. Sto dicendo ai miei colleghi di non sottovalutare”. Ma sul Green Pass resta sulle sue posizioni: “È una porcheria del governo”.

Intanto continua la protesta dei suoi colleghi scettici del certificato verde: l’ultimo appuntamento di rilievo risale a due giorni fa, 30 ottobre, quando Stefano Puzzer – leader dei portuali di Trieste – aveva parlato da piazza Matteotti a Genova, ricambiando la solidarietà mostrata da alcuni colleghi del capoluogo ligure: “Stiamo aiutando il popolo bloccando l’economia, non quella della gente ma quella di chi pensa di governare il Paese e invece ha perso la visione della realtà”.

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