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I corpi di 132 civili “torturati e uccisi” trovati a Makariv dall’esercito ucraino
neXtQuotidiano 09/04/2022
A Makariv, 70 chilometri a ovest di Kyiv, l’esercito ucraino ha trovato i corpi di 132 civili uccisi dopo essere stati torturati
Dopo Bucha e Borodyanka, nuovi crimini di guerra vengono scoperti dalle truppe di Kyiv man mano che avanzano nelle città liberate dopo l’occupazione russa: l’ultimo drammatico bilancio arriva da Makariv, 70 chilometri a est di Kyiv, dove secondo un primo bilancio sono stati ritrovati 132 corpi di civili. Il sindaco del piccolo centro da 10mila abitanti Vadano Tokar ha dichiarato all’Ansa: “Ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi”. Immagini che si sovrappongono perfettamente allo scenario documentato a Bucha e che suggeriscono come quella di torturare i civili inermi non sia stata un’eccezione ma la norma per l’esercito di Mosca. Il ministero della Difesa ucraino parla di Makariv come di una città “semidistrutta”.
As ?? rescuers advance in the territory liberated from ?? occupiers, new monstrous war crimes are uncovered. The town of Makariv in the Kyiv region is half ruined. 132 tormented bodies of tortured, murdered citizens have already been found.#russianwarcrimes
— Defence of Ukraine (@DefenceU) April 9, 2022
I corpi di 132 civili “torturati e uccisi” trovati a Makariv dall’esercito ucraino
Secondo l’Onu sono almeno 1.766 i civili rimasti uccisi in Ucraina dallo scorso 24 febbraio. I feriti sono almeno 2.383. L’ufficio del procuratore generale ucraino segnala 176 bambini deceduti per via dei bombardamenti. Intanto in mattinata sono riprese le evacuazioni dei civili a Kramatorsk dopo l’attacco russo di ieri alla stazione ferroviaria che ha causato almeno 30 morti. Decine di persone sopravvissute al bombardamento – raccontano i cronisti di France Presse – hanno passato la notte in una vicina chiesa protestante, e questa mattina sono partiti verso l’ovest del Paese grazie a autobus e treni messi a disposizione e partiti dalla vicina città di Sloviansk.