Politica

Di Maio al pranzo con i membri italiani della Trilateral

Alessandro D'Amato 30/04/2016

Il Fatto: un lunch talk con il leader grillino lo scorso 22 aprile. L’Ispi è il think tank più autorevole sulla politica internazionale, conta come presidente onorario l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano

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Stefano Feltri sul Fatto oggi ci racconta di un pranzo di Luigi Di Maio, avvenuto il 22 aprile, con l’Istituto Studi per la politica internazionale, l’ISPI di Milano:

Ieri l’Istituto studi per la politica internazionale, l’Ispi di Milano, ha dato notizia di un lunch talk che ha ospitato nel suo palazzo lo scorso 22 aprile, con Di Maio. L’Ispi è il think tank più autorevole sulla politica internazionale, conta come presidente onorario l’ex capo delloStato Giorgio Napolitano, ma il dibattito-pranzo con Di Maio è a suo modo un evento. Nella foto sul sito dell’Ispi, alla sinistradi Di Maio c’è ilprofessor Carlo Secchi, già rettore della Bocconi e presidente della berlusconiana Mediolanum, ma soprattutto presidente del ramo italiano della Trilateral Commission.

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La foto del pranzo di Di Maio all’ISPI sul sito dell’istituto


La Trilateral, ricorda Feltri sul Fatto, è uno dei bersagli preferiti dei complottisti:

Nata nel 1973 per iniziativa di David Rockefeller, con il supporto di Henry Kissinger, la Trilaterl è un network molto esclusivo che riunisce l’élite politico-economica del Nord America, dell ’Europa e dell’Asia. Per la riservatezza dei suoi incontri a porte chiuse e il peso dei partecipanti che producono paper per dare idee ai decisori politici – laTrilateral è seconda nelle teorie dei complottisti soltanto al Club Bilderberg.
All’Ispi, che ha organizzato l’evento italiano della Trilateral (Paolo Magri dirige l’Ispi e la Trilateral Italia), c’erano anche Mario Monti, presidente onorario della Trilateral Europa, oltre che “i vertici di di aziende e istituzioni trai quali Pirelli, Intesa Sanpaolo, A2A, Eni, Dalmine”. Pirelli e Intesa finanziano la Trilateral, cui partecipano i rispettivi vertici.

Sul blog di Beppe Grillo una settimana fa un intervento di Roberto Fico aveva criticato gli incontri della Trilateral:

Nel 2012 era il Bilderberg, oggi è la Trilaterale, riunita per tre giorni a Roma sotto la protezione di un imponente apparato di sicurezza. Forse è il caso di ricordare cosa sia la Trilaterale, quanto questa organizzazione delle élite economiche abbia influito sulle politiche dei Paesi occidentali. La dottrina della Trilaterale è riassunta nel Rapporto del 1975: la democrazia entra in crisi quando ci sono troppi cittadini coinvolti e attivi; i cittadini non hanno gli strumenti per governare la cosa pubblica; troppa domanda politica e partecipazione ostacolano il funzionamento del sistema. Il fondamento della dottrina della Trilaterale è insomma la netta separazione fra potere (kratos) e popolo (demos): un pensiero antidemocratico penetrato nella società attraverso i media e realizzato progressivamente dagli esecutivi occidentali. Quando si comprimono i diritti perché altrimenti “non sono sostenibili”, quando si allentano i contrappesi della Costituzione e si restringono gli spazi di partecipazione perché “ci vuole governabilità”, dietro tutto questo c’è la dottrina della Trilaterale. Il Ministro Boschi convocato alla riunione dei potenti non è che il simbolo di un Governo senza autonomia, una misera pedina al servizio di interessi altri, non della volontà popolare. Tutto questo con il beneplacito di un Presidente della Repubblica che ha accolto serenamente una riunione della quale non ci è dato sapere nulla, perché non c’è uno straccio di giornalista che possa o voglia (come il Presidente della Rai) raccontare nulla. Questa vicenda non può essere chiusa sotto silenzio, utilizzeremo ogni strumento per vederci più chiaro.

Tre giorni dopo Di Maio andava a pranzo all’ISPI.

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