La mafia nigeriana al CARA di Mineo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-28

Le indagini hanno permesso di ricostruire struttura e ruoli del clan caratterizzato dalla suddivisione sul territorio in gruppi, con competenza su specifiche porzioni dell’Italia

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La mafia nigeriana nel Catanese aveva la sua base nel Cara di Mineo. Su delega della procura distrettuale antimafia di Catania, la polizia ha eseguito il fermo di19 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso denominata Vikings o Supreme Vikings Confraternity, con l’aggravante dell’essere organizzazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione, trasporto e cessione di cocaina e marijuana, con l’aggravante dell’aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata “Vikings” e violenza sessuale aggravata.

La mafia nigeriana al CARA di Mineo

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno permesso di ricostruire struttura e ruoli del clan caratterizzato dalla suddivisione sul territorio italiano in gruppi, con competenza su specifiche porzioni del territorio, in particolare individuando la cellula, operante a Catania e provincia, con base operativa presso al Cara di Mineo, imponendo la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti nel centro di accoglienza, “creando un forte assoggettamento omertoso”.

mafia nigeriana cara mineo 1

L’organizzazione criminale transnazionale “Vikings”, detta anche “Norsemen della Nigeria”, è parte di un più ampio gruppo radicato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei, caratterizzato da una struttura organizzativa gerarchica, di organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi nel territorio dello stato italiano e al controllo del rispetto delle regole interne. E’ emersa anche la suddivisione sul territorio italiano in ‘cellule’, con competenza su specifiche porzioni del territorio. In particolare, gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata “Catacata Mp (Italy Sicily) – De Norsemen Kclub International”, attiva a Catania e provincia, con base operativa nel Cara di Mineo, specializzata in delitti contro la persona, in materia di stupefacenti e contro il patrimonio, imponendo la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali allo scopo di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti nel centro di accoglienza.

La struttura verticistica della mafia nigeriana

La struttura verticistica è venuta fuori chiaramente dalle conversazioni captate nel corso dell’indagine, in particolare durante lo svolgimento di un importante incontro tra gli affiliati a Catania. Registrati in diretta, un rituale caratterizzato da canti che inneggiavano all’unità della confraternita durante il quale ciascun singolo appartenente esclamava “voglio essere Norseman”. Un culto segreto con una peculiare forma di giuramento che sancisce in modo inequivocabile la fedelta’ dovuta all’organizzazione e che spinge alla ferocia degli appartenenti, in base alla regola del “Baga kills baga”, secondo cui se un Viking fa del male a un altro membro, la reazione può essere l’omicidio.

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Al vertice del clan William Ihugba, alias “Unoma” o “Oyoma2, cosiddetto “FF” del gruppo dei “Vikings” in Italia, al quale e’ contestato il ruolo di promotore, e ritenuto “capo supremo con potere di nomina dei capi” (detti “executioner” ) dei gruppi territoriali esistenti sul territorio nazionale. Il capo attuale del gruppo operante a Catania e provincia è stato individuato in Eiarion Kingrney, detto “Jogodo'” o 2Geghede'”. Tra gli altri indagati Izedonmi Anthony Leonard, detto “Phyno”, punto di collegamento con le altre cellule della confraternita presenti sul territorio nazionale, il quale, trasferitosi in provincia di Bergamo, è stato costantemente monitorato sino alla data dell’esecuzione del provvedimento di fermo.

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