Fact checking
Il boicottaggio di Fastweb degli antivaccinisti (e dei complottisti) contro Burioni
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-01-28
No/boh/anti-vax, sostenitori della “libertà di scelta”, teorici del complotto delle scie chimiche e del controllo mentale tramite il 5G tutti schierati contro il gestore che ha deciso di diventare partner tecnico del sito di Burioni. C’è il serio rischio che rimangano senza Internet e non possano più pubblicare le loro scemenze?
Qualche giorno fa Roberto Burioni ha annunciato che Fastweb sarà partner di Medical Facts, il sito di informazione medica e divulgazione scientifica che il professore del San Raffaele ha lanciato lo scorso anno. Il provider è così diventato il primo partner tecnico del sito di Burioni. La notizia non è passata inosservata soprattutto grazie soliti genitori informati dell’Internet che non hanno gradito la scelta del colosso delle TLC di schierarsi a favore della scienza e – ancora peggio – dei vaccini.
Antivaccinisti arrabbiati contro Fastweb e Burioni
E così come già accaduto innumerevoli volte in passato gli antivaccinisti, i free-vax, i no vax, i “precauzionisti” e gli esperti di scie chimiche hanno deciso di far sentire la propria voce. Bisogna dare un segnale al Sistema e disdire l’abbonamento Fastweb. Perché è chiaramente tutto un piano per portarci il verbo vaccinista direttamente nelle nostre case tramite i tubi dell’Internet.
C’è chi ha annunciato di aver già mandato la comunicazione di distetta a mezzo raccomandata e invita tutti a fare altrettanto in nome del “consumo consapevole” perché ovviamente non si può finanziare chi sostiene il più pericoloso medico vaccinista in circolazione in Italia.
Anche chi non ha Fastweb sente il dovere di fare la sua parte e spiega ad esempio che se avesse l’abbonamento ora «avrebbe un validissimo motivo per dare disdetta precisando il motivo stesso. Quale? La libertà ovviamente!». Perché è chiaro che la partnership con Burioni significa che ora Fastweb censurerà le opinioni “scomode” pubblicati dai suoi abbonati.
Ma il boicottaggio a Fastweb non serve solo a dare un segnale a Burioni, anzi. Per molti antivaccinisti servirà addirittura a dare una risposta a provax come la ministra della Salute Giulia Grillo o il Garante del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo, di recente rimasto folgorato sulla via di Damasco dopo aver sottoscritto il patto per la scienza promosso da Burioni e dal dottor Silvestri. C’è pure uno che se la prende con l’abominevole tecnologia 5G.
C’è anche qualche fiero sovranista che su Twitter cerca di articolare una risposta di senso compiuto come “io non pago aziende che considerano la scienza non democratica”. Ma Fastweb non ha mai detto nulla riguardo la sua posizione sulla scienza, è semplicemente un partner tecnico di un sito di informazione.
E a tutti i boicottatori dell’ultim’ora ricordiamo che Fastweb fornisce servizi Internet a numerose pubbliche amministrazioni italiane, che si fa, si boicottano anche quelle? Incredibilmente qualcuno ha pensato anche a quel problema. Rimaniamo in attesa che qualche intelligentone vada a chiedere a Valentino Rossi (che è stato testimonial dell’azienda fino al 2010) cosa ne pensa della partnership con Burioni.
Per la cronaca a Roma Fastweb è partner del Comune di Roma a guida pentastellata nella sperimentazione sulla tecnologia 5G. La realtà come al solito è molto più complessa di come vorrebbero raccontarla quelli che dividono il mondo in buoni e sostenitori dei vaccini.