Macron chiede la protezione consolare per Marina Ovsyannikova, scomparsa dopo la protesta nella tv russa

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-03-15

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto che Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha contestato pubblicamente Putin sulla tv russa, venga protetta alla stregua di un cittadino dell’Unione europea

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La comunità internazionale inizia a mobilitarsi in favore di Marina Ovsyannikova, la giornalista che ieri sera ha avuto il coraggio di interrompere il telegiornale russo di punta, che va in onda su Channel One, mostrando un cartello con scritto: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo. I russi sono contrari alla guerra”. Da quel momento non si hanno più notizie di lei, e si teme per le ripercussioni che potrebbe subire visto l’irrigidimento del controllo sull’informazione che in Russia ha assunto i crismi da dittatura. Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto per lei la “protezione consolare”, una misura che il Consiglio dell’Unione europea definisce “aiuto fornito da un paese ai suoi cittadini che vivono o viaggiano all’estero e hanno bisogno di assistenza”.

Macron chiede la protezione consolare per Marina Ovsyannikova, scomparsa dopo la protesta nella tv russa

Ovsyannikova non è cittadina francese, né dell’Unione europea, e quindi non potrebbe accedere alla protezione, che – tra gli altri – si applica in caso di “arresto o detenzione”. Ma l’Eliseo si è detto disposto a trattarla come fosse una cittadina comunitaria: i cittadini dell’Ue hanno infatti diritto a chiedere l’aiuto dell’ambasciata o del consolato di qualsiasi altro Stato membro dell’Unione. In altre parole, gli Stati membri devono assistere i cittadini dell’UE non rappresentati alle stesse condizioni dei propri cittadini. Oltre che dalla Francia, una “sponda” politica per la giornalista è arrivata anche dall’Onu: la portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani ha chiesto che le autorità garantiscano che la donna “non subisca rappresaglie”. La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha chiesto il “rilascio immediato” della donna: “Rendiamo omaggio al coraggio di Marina Ovsyannikova – ha affermato il segretario generale dell’Efj, Ricardo Gutiérrez – che ha agito come una vera giornalista nonostante la censura imposta dal Cremlino e la macchina propagandistica del regime di Putin”.

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