Economia
Perché Macron è l'ultima speranza per l'euro
neXtQuotidiano 06/05/2017
Joseph Stiglitz parla delle elezioni francesi, della follia dell’austerità e dei pericoli per l’Europa
Joseph Stiglitz, economista premio Nobel, rilascia oggi un’intervista a Federico Fubini sul Corriere della Sera sostenendo che Emmanuel Macron è l’ultima speranza per l’euro. Spiega Stiglitz che l’area euro ha sofferto dell’atteggiamento della Germania in tempi di crisi, perché i tedeschi hanno rifiutato la politica degli stimoli all’economia e imposto un’insensata austerità:
«Gran parte del mondo crede che quando un’economia è debole, si debba darle degli stimoli e quando il tasso di cambio è fisso, come nell’euro, ci sono due modi per fare degli aggiustamenti: attraverso svalutazioni interne operate attraverso la disoccupazione e la compressione dei salari — non funzionano mai — oppure i Paesi più forti si impegnano a perseguire un’inflazione un po’ più alta. La Germania, caso quasi unico al mondo, rifiuta gli stimoli e scarica l’onere delle correzioni sui Paesi deboli. Tutti gli altri, da almeno 75 anni, pensano che si debba fare all’opposto».
Perché pensa che Macron possa convincere i tedeschi a cambiare strategia?
«Perché altrimenti la sola cosa che li convincerà è la minaccia di una rottura dell’euro».
I tedeschi, comprensibilmente, rifiutano di sentirsi ricattati.
«Ma se riconoscere la realtà lo chiamiamo ricatto, allora la realtà è che sia l’Italia che la Francia non vanno molto bene. Fosse solo l’Italia, capirei. Ma anche la Francia è in difficoltà. Ha avuto uno dei più grossi aumenti di produttività pre-crisi e ha un’economia impressionante, in certi settori. Lo stesso vale per l’Italia in alcune aree. Eppure la disoccupazione resta altissima, specie fra i giovani».
Secondo Stiglitz Macron è in grado di far cambiare strategia all’Europa. Altrimenti gli squilibri dell’eurozona, che oggi già facilitano il compito ai populisti, rischiano di farla scoppiare portando danni proprio ai tedeschi:
Che c’entra questo con il rischio di rottura dell’euro?
«C’entra, perché se lasci indietro masse di persone in una società democratica, se scarichi su di loro tutto il peso degli squilibri dell’eurozona, la gente dice: basta, non funziona. Non è ricatto, sono realtà politiche in una società democratica. E la Germania dovrebbe saperlo. È così che Hitler è andato al potere».
Ma se è come dice lei, non hanno ragione Marine Le Pen e i 5 Stelle che parlano di un referendum sull’euro?
«Le Pen sull’euro sembra aver cambiato idea e più che altro si direbbe che quella donna sia un’opportunista. Una che comunque vuole solo usare il tema dell’euro come martello pneumatico per distruggere l’Unione Europea. Il punto di Macron è di dire: voglio che l’Europa funzioni e dobbiamo trovare istituzioni economiche dell’euro che siano adeguate. Ma se non si riesce, allora potrebbe aver senso abbandonare l’euro per salvare il progetto europeo».