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“Ma quali insulti e minacce”: la professoressa smentisce la storia della studentessa di Bologna No pass | VIDEO
neXtQuotidiano 13/10/2021
Ha definito “l’infame tessera verde”, strumento “di controllo e discriminazione”. Il messaggio di Silvia a Unibo non è isolato

E’ entrata in aula pur consapevole di non poterlo fare, poi un alterco con la docente: la studentessa di filosofia, Silvia, che ieri è stata allontanata da Dipartimento era sprovvista di Green pass. Un fatto non isolato ad UniBo, l’Ateneo del capoluogo emiliano-romagnolo ha al suo interno un gruppo piuttosto nutrito di no vax. Se ne contano Sono 130 tra tecnici, amministrativi e professori.
Studentessa di filosofia all’università di Bologna protesta control il green pass: pic.twitter.com/pMTl3eoFyO
— Alessandra (@alessabocchi) October 12, 2021
La ragazza dopo il suo allontanamento dall’aula ha preso il microfono ed ha parlato ai presenti. Non con dei fogli in mano, come siamo stati abituati, ma con uno smartphone. A sottolineare, per i nostalgici, come i tempi siano cambiati.
“Ma quali insulti e minacce”: la professoressa smentisce la storia della studentessa di Bologna No pass.
Silvia 20 anni, al secondo anno di filosofia accusa la docente. Poi l’Università, tasse troppo alte, e poi rilancia dicendo che si è sentita esclusa e di avere il diritto di sostenere le proprie lezioni. Pur non utilizzando “l’infame tessera verde”, strumento definito “di controllo e discriminazione”. Parole furenti, come si consentono ad una ventenne garibaldina. Per fortuna minoranza tra i suoi coetanei. La professoressa che è stata costretta a terminare la lezione e a mandare tutti a casa ha poi raccontato sulle colonne de La Repubblica di Bologna che “Ho riavuto lezione il giorno dopo, e anche oggi, e la ragazza non si è più presentata. Penso fosse la prima volta che veniva al mio corso, quantomeno in presenza”. E sulla vicenda degli insulti e delle minacce? “Che io abbia visto non c’è stato nessuna aggressione, soltanto uno scambio di opinioni contrastanti – spiega la docente -. Anche perché, se fosse avvenuto in aula, chiaramente sarei dovuta intervenire”.
Nell’Università di Bologna il tema è di forte attualità. Il prorettore vicario Mirko Degli Esposti ha commentato i fatti: “Siamo molto sereni, non vogliamo rispondere alle provocazioni perché siamo convinti che questa sia la strada giusta. Ma vigileremo per fare in modo che le leggi dello Stato siano rispettate – si legge nel servizio di Caterina Giusberti -. Per fortuna la risposta della comunità studentesca nel suo complesso mi pare molto chiara. In zona universitaria vedo tantissimi studenti e da domani porteremo anche la capienza delle biblioteche e delle sale studio dal 50 al 100%. Vorrei che le persone riflettessero bene su che cos’era la zona universitaria un anno fa”.