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Ma davvero la Francia ha violato Schengen?

neXtQuotidiano 15/06/2015

Il ministro dell’Interno francese spiega che non ha sospeso il trattato. E il ministero italiano ammette: “Ha reintrodotti i controlli fissi alle frontiere che non sono previsti dal trattato”. Ma Cazeneuve: «Ci sono migranti economici irregolari che non sono in fase di esodo per le persecuzioni subite, ma per vivere meglio in Europa. Noi non possiamo ospitarli, è necessario che siano ricondotti alla frontiera, in Africa»

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Dall’inizio dell’anno “abbiamo avuto circa 8.000 passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6.000 migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen”: le parole del ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve, in un’intervista a radio RMC e BFM-Tv, sono piuttosto chiare. Solo che affermano l’esatto contrario rispetto a ciò di cui è accusata la Francia, ovvero aver sospeso Schengen per bloccare i migranti che vogliono arrivare nel suo territorio. Chi ha ragione?
 
LA FRANCIA FA CAPIRE ALL’ITALIA CHI COMANDA 
“Nel 2014 – ha poi spiegato Cazeneuve – abbiamo proceduto a 15.000 riaccompagnamenti alla frontiera. Il fenomeno si è accelerato dall’inizio dell’anno”. Per il ministro di Parigi, “se vogliamo garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia sostenibile, bisogna essere fermi nei confronti degli altri”. “Il mio obiettivo – ha puntualizzato Cazeneuve – è trovare situazioni umane e umanitarie, non fare polemiche”. “Ho proposto una legge per ridurre da 24 a 9 mesi il dossier dei richiedenti asilo. La legge è in corso di adozione in parlamento. Senza aspettare che venga approvata, abbiamo creato quasi diecimila posti per i richiedenti asilo. Devo fare in modo che di fronte a questo problema mondiale ci si occupi collettivamente di trovare delle soluzioni”, ha concluso il ministro di Francois Hollande. “Fin dall’inizio dell’anno, 50.000 migranti sono arrivati in Grecia, 50.000 sono arrivati in Italia (…). Ci sono migranti economici irregolari, provenienti dall’Africa occidentale, che non sono in fase di esodo per ragioni legate a persecuzioni subite, ma alla volontà di vivere meglio in Europa. Noi non possiamo ospitarli, è necessario che siano ricondotti alla frontiera, in Africa”, è il pensiero di Cazeneuve. “Poi”, ha proseguito il ministro di Parigi, “ci sono quelli che richiedono lo status di rifugiati, vittime di abusi, persecuzioni, si rivolgono all’Europa perché vogliono continuare a vivere, semplicemente. A proposito di questi, occorre esaminare la loro richiesta d’asilo. Ma ci sono cinque paesi dell’Unione europea che ricevono l’80 per cento dei richiedenti asilo. Questo non è possibile. È necessario distribuire le richieste d’asilo”, ha concluso Cazeneuve.
 
E SCHENGEN?
La Commissione europea sta verificando con Francia e Austria il rispetto delle regole di Schengen dopo che numerosi migranti sono stati bloccati al confine con l’Italia. “Siamo in contatto con tutte le autorità nazionali francesi e austriache per verificare quale è la situazione sul terreno. Tutti gli Stati membri devono rispettare gli accordi di Schengen e il sistema comune di asilo”, ha spiegato una portavoce dell’esecutivo Ue. Ma la Francia ha violato o no Schengen? “Voglio dire chiaramente che la frontiera italo-francese non è mai stata chiusa, Schengen non è mai stato sospeso” tra la Francia e l’Italia:, ha detto ieri detto all’ANSA un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes, precisando che la circolazione autostradale e ferroviaria “non è mai stata interrotta”.  “Non c’è stata nessuna sospensione di Schengen, nessuna interruzione della circolazione, tutti i treni (tra Italia e Francia,ndr) hanno continuato a viaggiare normalmente, tutte le strade e le autostrade sono rimaste aperte”, ha spiegato l’alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes, che fino a poco fa si trovava sul posto. “L’unica eccezione di brevissima durata – ha precisato – risale a ieri, per un’ora o due,sulla strada litoranea” tra Ventimiglia e Mentone, dove la circolazione è stata temporaneamente interrotta, su richiesta della stessa polizia italiana, nel momento in cui ha lanciato le operazioni. Sono stati gli stessi agenti italiani che hanno parlato con i colleghi francesi sul posto. E’ stato chiesto loro di chiudere il varco giusto per il tempo delle operazioni” di sgombero dei migranti. Nell’intervista all’ANSA, la fonte ha anche tenuto a sottolineare “la cooperazione proficua e il dialogo sempre amichevole” tra le forze dell’ordine dei due Paesi, nonostante “il momento difficile che stiamo attraversando”. “Schengen non è chiusa, la frontiera rimane aperta”, ha insistito l’alto responsabile, sottolineando che “chiunque abbia il diritto di circolare nello spazio Schengen può continuare a farlo liberamente”. Mentre il controllo e il riaccompagnamento alla frontiera italiana “degli stranieri in situazione irregolare” continuano normalmente, sulla base “degli accordi franco-italiani di Chambéry”.

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Cosa dice il trattato di Schengen (Ansa, 13 giugno 2015)


MA LA FRANCIA HA VIOLATO O NO SCHENGEN?
Sta di fatto che, dicono fonti interne alla police francese sempre all’ANSA, l’atteggiamento della Francia è chiaro: lanciare un monito all’Italia sulla questione ‘quote’. Ecco il primo vero terreno di scontro: la gestione delle migliaia di migranti che il protocollo di Dublino intrappola in Italia, paese in cui la gestione dell’immigrazione va di pari passo con la consapevolezza della solidarietà, e che in nome di quel trattato ha il ‘dovere’ di dare asilo ai migranti che sbarcano sulle sue coste. “La Francia non ha sospeso Schengen ma ha reintrodotto i controlli fissi alle frontiere con l’Italia che non sono previsti dal trattato”, hanno spiegato fonti italiane. Confermando quindi che Schengen non è stato violato dalla Francia. E che semmai la decisione francese è un monito per l’Italia.

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