Ma davvero il Movimento 5 Stelle potrebbe uscire dal governo? Lunedì l’incontro (decisivo?) tra Conte e Draghi

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-07-02

La tensione è altissima, la fibrillazione ormai quotidiana, in questa partita a tre, anzi a quattro, che sta tenendo in scacco l’esecutivo

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Ma davvero il Movimento 5 Stelle potrebbe lasciare il governo? La tensione è altissima, la fibrillazione ormai quotidiana, in questa partita a tre, anzi a quattro, che sta tenendo in scacco l’esecutivo in quest’estate caldissima. In principio fu Di Maio contro Conte. Poi è stato il turno di Beppe Grillo e delle sue rivelazioni sui messaggi scambiati col premier Draghi sulla leadership del M5s. E proprio attorno ai grillini si addensano i timori per la tenuta del governo. Con molti dubbi e una sola certezza, espressa chiaramente dal diretto interessato, Mario Draghi: “Con me non ci saranno altre maggioranze”. Il capo del M5s incontrerà Mario Draghi questo lunedì. Un colloquio che arriva dopo che erano, appunto, trapelate alcune indiscrezioni, secondo le quali il presidente del Consiglio, in una telefonata, avrebbe chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Conte dalla guida del Movimento.“Non ho mai fatto queste dichiarazioni – aveva poi assicurato Draghi -. Non ho mai pensato di entrare nelle questioni interne di un partito. Credo che anche Grillo abbia smentito. Io lavoro, come gli altri membri del governo, per gli interessi degli italiani. Non capisco come mi si voglia tirar dentro questa cosa, il motivo. È una cosa che mi è totalmente estranea”.

“Fenomenologia del traditore”: il post di Beppe Grillo sugli scissionisti del Movimento 5 stelle

“Fenomenologia del tradimento e del traditore”. Si intitola così il post che Beppe Grillo ha recentemente pubblicato sul suo blog: parole che rimandano a un non troppo velato attacco agli scissionisti del M5s. Luigi Di Maio, autore dello strappo, non viene citato direttamente. Ma è chiaro che la frecciatina sia diretta proprio a lui, che intanto se la prende con “i picconatori del governo che indeboliscono il Paese”.”Ma perché ci siamo intrattenuti nel tradimento e nel traditore? Perché questo nostro è forse il tempo in cui tradire non lascia traccia nell’animo del traditore che con ogni probabilità non si sente neanche tale. Talvolta può perfino tendere a sentirsi un eroe, ma agli occhi solo di qualche suo compare Jago, giammai nell’animo di chi ha fatto della lealtà e della schiettezza la sua bandiera e la sua ragione di vita”, si legge nel post del fondatore del Movimento, che però non è a sua firma. “È surreale – dice invece Di Maio – che ci siano forze politiche che passino il tempo a parlare di se stesse anche nei giorni in cui il governo, al massimo livello, sedeva a un tavolo importantissimo”. “In un momento così difficile per l’Italia – continua il ministro degli Esteri, incontrando i giornalisti – non si può proseguire a picconare il governo. In questo momento servono serietà e stabilità al Paese. Chi fa propaganda parla di pace la mattina e poi la sera trama per crisi di governo. Dobbiamo andare avanti e occuparci dei problemi seri. Faccio un appello a quelle forze politiche che hanno messo al centro della loro azione la loro crisi di voti: non si possono seguire i sondaggi o il calo di consensi in questo momento”.

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