Come la vittoria in Sicilia del M5S potrebbe indirizzare le elezioni politiche

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-04-29

Berlusconi ragiona sugli scenari elettorali prossimi venturi. Con il cuore a Strasburgo e la testa a un accordo per le elezioni politiche

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Francesco Verderami sul Corriere della Sera ragiona oggi su piani e progetti di Silvio Berlusconi, soprattutto in ottica elettorale. Se da Strasburgo aspetta buone notizie per una sua ricandidatura, intanto il fronte interno si fa più caldo con la stretta sulla legge elettorale. Mentre incombono le elezioni siciliani, dove il MoVimento 5 Stelle è accreditato di sondaggi favorevolissimi e una sua vittoria potrebbe fare da apripista alle elezioni politiche:

È su questa base che ragionano anche i centristi, che hanno interpretato il possibile innalzamento della soglia di sbarramento al 5% — ipotizzato dal Pd renziano — come un duplice tentativo di aprire un varco nella difesa del Re, cioè della legislatura: potrebbe essere una provocazione per indurli a far cadere il governo e aprire così la strada alle elezioni anticipate; oppure potrebbe essere l’offerta di un accordo per armonizzare la soglia al 3% nei due rami del Parlamento e aprire la strada alle elezioni anticipate.
Che poi Renzi ha in testa solo questo, e tra i motivi che lo spingono ad insistere c’è (anche) il test siciliano previsto in autunno. I suoi messaggeri l’hanno spiegato agli alleati di Ap e agli avversari di Fi: le previsioni nell’isola sono «catastrofiche» per le cosiddette «forze di sistema», e se il granaio elettorale siculo (secondo in Italia solo a quello lombardo) cadesse nelle mani dei grillini prima delle Politiche, il voto nazionale sarebbe di fatto indirizzato. I Cinquestelle darebbero scacco matto al sistema.

firme false giancarlo cancelleri
Perciò nel vorticoso giro di date utili per le urne è entrata anche il mese di novembre: per abbinare la sfida di Roma con quella di Palermo:

Ma le elezioni in autunno non convengono a Berlusconi, tranne in un caso: se la sentenza di Strasburgo arrivasse per tempo, se gli fosse favorevole e diventasse immediatamente applicativa, allora sulla scacchiera cambierebbero i pezzi e il loro posizionamento, finirebbero le ritrosie verso un accordo anticipato sulla legge elettorale e le ostilità al voto anticipato. Il punto è che Renzi non può attendere e — stando così le cose — non si capisce in che modo possa fare scacco matto. Usare il cavallo con l’aiuto dei grillini potrebbe non bastare.
«Approviamo qualunque legge elettorale e andiamo subito a votare», ha detto ieri Salvini. E se a Renzi e ai Cinquestelle si unisse il leader della Lega, intenzionato a chiudere i conti con Berlusconi? Qualcuno ha calcolato questa mossa?

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