Il primo atto della guerra dei grillini a Grillo (e Di Maio)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-01-14

Il tribunale di Genova nomina il curatore e certifica il conflitto d’interessi di Grillo. L’avvocato Cocchi: «È probabile che mi chiederanno di presentare un’istanza di sospensiva per l’utilizzo del simbolo e del nome M5S»

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La guerra dei 33 grillini a Grillo e Di Maio registra una prima vittoria. Venerdì scorso il presidente del tribunale di Genova V. Basoli ha nominato l’avvocato Luigi Cocchi come curatore speciale per l’associazione MoVimento 5 Stelle costituita nel 2009. Si tratta del primo passo di una vicenda giudiziaria che nel breve potrebbe mettere in pericolo nome e simbolo del M5S per le elezioni del 4 marzo 2018 e nel medio periodo diventare una mina vagante per la regolarità giuridica delle varie associazioni che in questi anni hanno gestito il “marchio” M5S.

M5S, il primo atto della guerra per nome e simbolo

I ricorrenti sono tutti iscritti all’associazione MoVimento 5 Stelle del 2009: gli eletti Riccardo Nuti, Cristina Grancio, Francesca Benevento e Luisa Petruzzi con gli attivisti Roberto Motta, Francesco Sanvitto, Riccardo Giuseppe De Martis, Francesco Lubrano Lavadera, Pietro Salvino, Maria Stella Deccio, Alberto Munda, Daniele Landolina, Maria Gatto, Bruno Bellocchio, Carlo Festa, Mario Canino, Giuseppina Buccheri, Rosa Carella, Giovanni Ognibene, Giovanni Chiriatti, Shanti Di Lieto, Michele Lopez, Alessio Marini, Paola Melis, Raffaele Schettino, Cecilia Poggi, Alberto Afflitto, Antonio Caracciolo, Antonello Livi, Laura Pelosi, Fioravante Somma, Riccardo Marini e Salvatore Ceccarelli.

Nel provvedimento del tribunale di Genova si scrive che è “ravvisabile conflitto di interessi ai sensi del secondo comma dell’articolo 78 cpc in conseguenza della posizione e qualifica rivestita da Giuseppe Piero Grillo nell’associazione MoVimento 5 Stelle del 2009 della quale è legale rappresentante, e di cui fanno parte gli odierni ricorrenti, dell’essere anche Capo politico della prima associazione, dell’essere Garante dell’associazione costituita nel dicembre 2017 e presidente del consiglio amministrativo della associazione costituita nel 2012″; per questo il trivbunale nomina quale curatore speciale dell’associazione l’avvocato Luigi Cocchi con studio in Genova.

I dati degli iscritti

Il comitato dei dissidenti chiede all’ex comico i dati degli iscritti al vecchio Movimento di cui facevano parte e con cui sono stati eletti (altro pasticcio potenziale: i candidati alle Regionali di Lazio e Lombardia sono stati votati dagli iscritti della vecchia associazione e si ritroveranno a depositare le liste con la nuova), le credenziali per entrare in possesso del dominio e del sito del Movimento, e l’indizione di un’assemblea per la nomina del nuovo capo politico e per l’indizione delle primarie per la scelta dei candidati alle elezioni politiche del 4 marzo. Inoltre chiedono il diritto esclusivo all’uso del nome e del simbolo “Movimento 5 stelle” e l’inibizione dell’uso alla nuova associazione, quella di cui Luigi Di Maio è diventato rappresentante legale.

ricorso m5s regolamento simbolo associazione borrè - 5
L’esito della votazione con cui nel 2015 gli iscritti all’associazione MoVimento 5 Stelle hanno deciso di dotarsi del simbolo attuale del M5S [Fonte] http://www.beppegrillo.it/2015/11/il_nuovo_simbolo_del_m5s.html
Il Messaggero, nell’articolo a firma di Stefania Piras, riporta una dichiarazione dell’avvocato Cocchi: «Vedrò cosa posso fare in base a quanto prevede il mio ruolo di curatore speciale», e attende di ascoltare le parti in causa: «È probabile che mi chiederanno di presentare un’istanza di sospensiva per l’utilizzo del simbolo e del nome M5S». Nei primi giorni della prossima settimana è previsto un incontro tra il curatore e gli avvocati dei ricorrenti.

Leggi sull’argomento: Trentatré grillini contro Grillo (e Di Maio)

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