Politica
L'Unità e quel «mafiosetto» a Saviano
dipocheparole 04/04/2016
Dopo gli insulti del quotidiano del PD allo scrittore, interviene l’ex segretario
Un paio di giorni fa Fabrizio Rondolino su l’Unità ha pensato bene di aumentare la popolarità propria e del suo giornale con la brillante idea di dare non del “mafioso”, ‘ché sarebbe troppo, ma del “mafiosetto” a Roberto Saviano. La tecnica di Rondolino è una raffinata scelta di comunicazione frutto della clamorosa intelligenza politica che già l’ha portato a tanti successi: quando c’è qualcosa che non gli torna in ciò che scrive qualcuno, lo insulta come un ubriaco al bar sperando che spararla più grossa cancelli tutto. Il tutto mentre anche Erasmo D’Angelis prende le distanze da Rondolino. Ecco la molto onorevole frase su Saviano de L’Unità:
Il Fatto però ha chiesto un commento sulla questione a Walter Veltroni, che dell’Unità è stato direttore quando era ancora un giornale vero (per tirature e vendite):
SE UNA VOLTA PER TUTTE, nel dibattito politico e giornalistico, si abolissero le definizioni e le marchiature a fuoco, se la si smettesse, tutti, di etichettare il prossimo si farebbe un grande passo avanti di civiltà. L’ho scritto ieri proprio su l’Unità, parlando di quando Indro Montanelli veniva definito a sinistra un fascista essendo un vero liberale ed Enzo Biagi veniva etichettato a destra come un comunista essendo un vero liberale. Non si concorda con una opinione di Saviano? La si contesti nel merito. Ma usare l’espressione “m a f i o s e t to” riferita a chi, come Roberto Saviano, ha combattuto e pagato in modo terribilmente aspro le sue battaglie proprio contro le mafie è un errore per me grave e i n a cce t t a b i l e .
Intanto nell’editoriale di oggi Erasmo D’Angelis capisce il guaio in cui lo sta ficcando il suo commentatore e prende le distanze da Rondolino: