«Luigi, questo lo posso dire?»

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-06-07

Francamente è bello che tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio ci sia un’unità di intenti così spiccata che viene fuori anche dai fuori onda. Pubblicato dall’Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev, il breve scambio tra il presidente del Consiglio e il suo ministro del Lavoro e dello Sviluppo liberamente scelto come da prescrizioni della Costituzione (ahahah), il …

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Francamente è bello che tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio ci sia un’unità di intenti così spiccata che viene fuori anche dai fuori onda. Pubblicato dall’Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev, il breve scambio tra il presidente del Consiglio e il suo ministro del Lavoro e dello Sviluppo liberamente scelto come da prescrizioni della Costituzione (ahahah), il video pubblicato dal Corriere testimonia così la perfetta intesa tra i due: “Luigi, questo lo posso dire?“, dice il premier incaricato; “No”, risponde “Luigi”, al secolo Di Maio.

Un piccolo scambio del quale non si comprende il contesto, ma che però testimonia in primo luogo tutta l’autonomia del presidente del Consiglio, così come il dialogo successivo: Conte si perde gli appunti, cerca sul tavolo i fogli giusti e il vicepremier lo spinge nell’arena: «Vai, te li cerco io… Hai il microfono aperto». E lui va, perché Giuseppe sa che di Luigi si può fidare e se lui gli dice che gli cerca gli appunti, certo che glieli cerca e magari glieli trova pure.

Ricapitolando, un bel momento anche se non all’altezza di quando Conte si è spiaciuto per gli insulti al “congiunto” di Mattarella. Luigi e Giuseppe vanno d’amore e d’accordo e questo non potrà che giovare a questo popolo di poeti, santi, navigatori e prestanome del Consiglio.

Leggi sull’argomento: La gaffe di Conte sugli insulti al “congiunto” di Mattarella

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